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Transazioni immobiliari residenziali: trend in crescita (ma solo in apparenza)

agente immobiliare

Il clima di incertezza rimane anche per l'anno in corso a causa dell'inflazione galoppante che ha inciso notevolmente sul costo dei mutui e diminuito il potere d'acquisto delle famiglie.

Lo scorso anno ci sono state quasi 800.000 transazioni immobiliari residenziali nel nostro Paese, in crescita del 5% rispetto al 2021. Secondo questo aggiornamento annuale a cura dell’Agenzia delle Entrate il mercato parrebbe proseguire la sua ascesa cominciata nel lontano 2014. Ma l’attenta analisi dei dati evidenzia una tendenza: secondo l’aggiornamento annuale del Rapporto dell’Agenzia delle Entrate, quindi, il mercato sembrerebbe in ascesa proseguendo il trend positivo iniziato nel 2014, ma a leggere i dati si individua una tendenza al ribasso nel quarto trimestre.

Il clima di incertezza rimane anche per l’anno in corso a causa dell’inflazione galoppante che ha inciso notevolmente sul costo dei mutui e diminuito il potere d’acquisto delle famiglie. In realtà il balzo delle rate dei mutui riguarda il 40% circa dei mutui stipulati a tasso variabile. Chi lo ha fatto 15 anni fa ha comunque goduto a lungo di tassi bassissimi e quindi nel complesso ha fatto un ottimo affare. Chi invece ha stipulato un mutuo a tasso variabile un anno fa ha fatto un calcolo un pò rischioso.

La normativa in vigore consente comunque di passare al tasso fisso. Il 60% dei mutui è invece a tasso fisso e quindi non è toccato dall’aumento dei tassi. Secondo il Rapporto dell’Osservatorio OMI, sui territori, le compravendite di immobili sono cresciute soprattutto al Sud e nelle Isole mentre a livello locale sono i Comuni capoluogo ad evidenziare la crescita più forte. In testa la Lombardia per il maggior numero di compravendite e l’Umbria per il trend di sviluppo. Palermo svetta tra le città più grandi, seguita da Milano e Torino.

Il fatturato complessivo supera i 120 miliardi di euro. Il 60% circa delle transazioni sono ubicate al Nord, il 25% al Centro e il resto al Sud e nelle Isole. L’andamento trimestrale fa riflettere. Dopo due trimestri eccezionali la crescita si indebolisce nel terzo per chiudersi in negativo nell’ultimo trimestre. Gli affitti residenziali sono riferibili al 6% circa del totale con un canone complessivo di oltre 5 mld di euro. I mutui ipotecari sono stati stipulati con riferimento a quasi 400mila compravendite .

La durata media sfiora i 25 anni con una rata di 620 euro/mese. Il capitale finanziato è di poco inferiore ai 140.000 euro. Secondo stime ABI il trend dell’indice di accessibilità legato alle caratteristiche di una pratica di mutuo nel 2022 era in leggero calo a causa del rialzo repentino dei tassi. Per l’anno in corso questa stima si prevede in peggioramento.