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A Trapani e Castelvetrano è emerso un caso che coinvolge otto medici dei reparti di anatomia patologica: migliaia di referti istologici non sono mai stati consegnati a oltre 3mila pazienti. L’inchiesta mira a chiarire le responsabilità e i ritardi che potrebbero aver aggravato le condizioni di salute dei pazienti o, nei casi più gravi, aver influito sulla loro morte.
Trapani, referti istologici mai consegnati: criticità emerse nel laboratorio del Vittorio Emanuele II
Il laboratorio dell’ospedale Vittorio Emanuele II era già stato oggetto di attenzione da parte dell’Asp nell’ottobre 2023. Fu l’allora direttrice sanitaria, Maria Grazia Furnari — attualmente a capo del Policlinico di Palermo — a promuovere un audit che mise in luce diverse problematiche operative.
Le segnalazioni furono trasmesse al commissario straordinario Vincenzo Spera, tuttavia il laboratorio di Castelvetrano continuò a funzionare fino a novembre 2024. In quella data, l’attuale manager Ferdinando Croce decise di chiuderlo, concentrando risorse e attività sul presidio di Trapani.
Trapani, referti istologici mai consegnati: indagati otto medici
Otto medici dei reparti di anatomia patologica degli ospedali di Trapani e Castelvetrano, in Sicilia, sono sotto inchiesta per la mancata consegna di migliaia di referti istologici a più di 3mila pazienti.
La Procura di Trapani contesta loro i reati di omicidio colposo e lesioni personali. I pubblici ministeri hanno inoltre richiesto un incidente probatorio su dieci pazienti, al fine di accertare se i ritardi nella consegna dei referti abbiano aggravato le condizioni di salute degli interessati.
La vicenda riguarda complessivamente 3.313 referti non recapitati relativi a esami effettuati tra il 2024 e il 2025. Sebbene la situazione fosse già nota localmente, ha assunto rilievo nazionale dopo due interrogazioni parlamentari presentate dal vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè di Forza Italia, in seguito al caso di Maria Cristina Gallo, una donna di 56 anni che ha atteso otto mesi per il referto istologico che ha rivelato un tumore in stadio avanzato, ormai terminale.
L’episodio ha portato, lo scorso maggio, alle dimissioni del manager dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, che era stato sospeso in precedenza dal presidente della Regione, Renato Schifani.
Criticità nella sanità locale: la carenza di specialisti rallenta le diagnosi e scatena proteste
L’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani ha attribuito i ritardi nella consegna dei referti principalmente alla carenza di medici specialisti in anatomia patologica, una situazione che ha gravemente rallentato le procedure diagnostiche.
Secondo i dati forniti dalla Regione, tra i referti mai recapitati, 206 avrebbero contenuto diagnosi di tumore. Tuttavia, questi numeri vanno interpretati con cautela, poiché non è ancora stato accertato un collegamento diretto tra il ritardo nella consegna dei referti e l’eventuale peggioramento delle condizioni cliniche dei pazienti affetti da tumore. Nonostante ciò, il caso ha sollevato un’ondata di proteste e critiche, mettendo in luce numerose criticità e disfunzioni più ampie nel sistema sanitario locale.