Taulant Malaj, panettiere albanese di 47 anni, è stato ritenuto responsabile di un duplice omicidio volontario e di un tentato omicidio aggravato. Dopo un processo durato anni, la Corte d’Assise di Foggia ha finalmente emesso la sentenza, segnando una tappa cruciale nella lunga vicenda giudiziaria che ha visto coinvolti vittime innocenti e una comunità intera sotto shock.
Taulant Malaj uccise la figlia 16enne e il vicino di casa
Taulant Malaj è il responsabile della tragica strage di Torremaggiore, avvenuta il 7 maggio di due anni fa. L’imputato ha accoltellato a morte Massimo De Santis, 51enne sospettato di avere una relazione con la moglie Tefta, e la figlia Jessica, di appena 16 anni, intervenuta per proteggere la madre, la quale ha subito numerose ferite gravi.
La Corte d’Assise, presieduta da Mario Talani, ha accolto la richiesta della pubblica accusa – rappresentata dal procuratore vicario Antonio Laronga e dal pm Sabrina Cicala – e sostenuta anche dalle parti civili. Dopo circa cinque ore di camera di consiglio, la sentenza è stata pronunciata in aula, dove era presente l’ex moglie di Malaj, Tefta, che ha resistito alla strage insieme al loro figlio di 5 anni. Alla lettura del verdetto, Tefta si è lasciata andare a un lungo pianto liberatorio.
Uccise la figlia 16enne e il vicino di casa: la sentenza per Taulant Malaj
Oltre alla condanna all’ergastolo, Malaj è stato sottoposto a un isolamento diurno di 1 anno e 6 mesi. Il processo, iniziato il 22 marzo 2024, ha visto l’ascolto di 32 testimoni in 15 udienze. La richiesta di ergastolo con isolamento diurno per un anno e mezzo, avanzata dalla procura durante le discussioni del 30 maggio, è stata integralmente accolta dai giudici.
“Una sentenza esemplare, che restituisce dignità e fiducia nella giustizia alla mia assistita, che ha affrontato tutte le udienze dibattimentali con grande compostezza. La Corte ha accolto integralmente le richieste dei pubblici ministeri. Siamo molto soddisfatti dell’esito odierno, ma più che l’aspetto tecnico, sono state le lacrime e il lungo abbraccio di Tefta dopo la lettura del dispositivo a valere più di mille parole”, ha dichiarato il legale della donna, Roberto De Rossi.