Nessun processo provvisorio, ma un maxi dibattimento epocale in stile Norimberga per i difensori dell’acciaieria Azovstal. Lo sta studiando come possibilità logistica la Russia che ha bisogno di un “contenitore” politico ed “etico” e di una giustificazione alla sua aggressione, originariamente partita con l’intento-movente di “denazificare” l’Ucraina. E se l’intento era quello e quello era il cardine su cui poggiare la legittimità della cosiddetta “Operazione militare speciale” allora è chiaro che anche dopo una resa il “format” nazista deve restare.
Processo “di Norimberga” per i difensori Azovstal
Insomma, Vladimir Putin lancia segnali di coerenza posticcia per motivare l’orrore che ha scatenato, il che diplomaticamente forse significa che davvero è più pronto ad ascoltare Francia e Germania di quanto non sia disposto ad utilizzare la minacciosità di Usa e Regno Unito. Si prevede dunque una sorta tribunale in stile Norimberga per processare i militari ucraini evacuati dall’acciaieria Azovstal. Mosca ci starebbe pensando come alternativa allo scambio di prigionieri.
La fonte di Donetsk e la notizia del Guardian
Ma chi è la fonte dell’informazione? Lo avrebbe detto al Guardian Denis Pushilin, leader della Repubblica popolare di Donetsk, non proprio una voce autorevolissima: “Stiamo progettando di organizzare un tribunale internazionale sul territorio della repubblica”. Il sunto è dunque che russi e milizie annesse del Donbass stanno valutando l’ipotesi di istituire un processo-spettacolo. Sarebbe un dbattimento che trarrebbe ispirazione da quello che giudicò i vertici della Germania nazista a Norimberga nel 1946. Il processo militare in questione avrebbe perfino un nome da sequel: “Norimberga 2.0”.