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Nagorno-Karabakh: un quarto dell'etnia armena è in fuga

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Migliaia di persone di etnia armena sono in fuga dal Nagorno-Karabakh, dopo l’offensiva dell'Azerbaigian

Decine di migliaia di rifugiati sono fuggiti dal Nagorno-Karabakh, una settimana dopo l’offensiva lampo dell’Azerbaigian nella regione separatista del Caucaso.

Nagorno-Karabakh, un quarto della popolazione è in fuga

Circa 30.000 persone di etnia armena hanno lasciato l’enclave, pari a un quarto dell’intera popolazione. Baku ha promesso di garantire la sicurezza dei residenti, ma il primo ministro armeno ha messo in guardia dalla “pulizia etnica”. Domenica l’Azerbaigian ha riaperto l’unica strada che collega il Nagorno-Karabakh all’Armenia e si è impegnato a permettere ai combattenti ribelli, che consegnano le armi, di fuggire. L’afflusso di rifugiati, tuttavia, ha causato enormi ingorghi, con un flusso infinito di veicoli sovraffollati che trasportano famiglie e i loro beni attraverso il corridoio di Laçın.

L’esodo dalla regione

Il montuoso Nagorno-Karabakh è riconosciuto a livello internazionale come parte dell’Azerbaigian, ma era in gran parte controllato dai separatisti armeni. La settimana scorsa è stato firmato un accordo per il cessate il fuoco che ha consegnato il territorio di circa 120.000 persone a Baku, dopo l’offensiva militare di 24 ore. Molti rifugiati hanno raccontato di aver impiegato quasi un giorno intero per percorrere gli 80 chilometri che separano Stepanakert, capitale dell’enclave, dal confine con l’Armenia. Si tratta spesso di un viaggio senza cibo e talvolta senza acqua, poiché la regione separatista non dispone di beni di prima necessità a causa del blocco imposto dall’Azerbaigian, che dura da mesi.

La guerra fra Armenia e Azerbaigian

Armenia e Azerbaigian, entrambe ex repubbliche sovietiche, hanno combattuto due guerre per il Nagorno-Karabakh negli anni ’90 e nel 2020. I combattimenti hanno causato circa 36.500 vittime. Il tragico bilancio della rapida invasione della scorsa settimana, invece, è di 200 morti. Decine di soldati azeri sono stati uccisi mentre il loro esercito si riversava oltre il confine. Martedì 26 settembre, inoltre, una forte esplosione in un deposito di carburante in Nagorno-Karabakh ha ucciso almeno 68 persone che cercavano di uscire. Altre 300 persone sono rimaste ferite e 105 risultano disperse.