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USA, infermiera in pensione guarisce dal Covid e torna a lavorare per somministrare vaccini

Covid

L’infermiera in pensione Sue Karolczak ha ricominciato a lavorare per partecipare alla somministrazione dei vaccini, dopo aver sconfitto il Covid.

Negli Stati Uniti d’America, l’infermiera in pensione Sue Karolczak è risultata positiva al coronavirus, sviluppando una forma grave di infezione che l’ha costretta al ricovero in terapia intensiva. Dopo aver sconfitto il SARS-CoV-2, tuttavia, la donna ha deciso di ricominciare a lavorare aiutando i colleghi addetti alla somministrazione dei vaccini.

Covid, infermiera in pensione guarisce e collabora alla campagna vaccinale

Nel mese di ottobre 2020, Sue Karolczak è risultata positiva al Covid, rischiando la propria vita a causa della gravità dei sintomi sviluppati: dopo settimane trascorse in ospedale e un lungo ricovero in terapia intensiva, però, è riuscita a vincere il virus e intraprendere un lento ma deciso percorso di guarigione. Per questo motivo, una volta dimessa, la tenace infermiera in pensione ha scelto di tornare al lavoro e impegnarsi nella somministrazione del vaccino alla popolazione americana, per proteggere i cittadini dal vivere un’esperienza simile alla sua e aiutare i colleghi coinvolti nella campagna vaccinale.

Inizialmente, dopo aver lasciato l’ospedale, la donna ha dovuto affrontare le conseguenze derivate dall’infezione. Aveva, ad esempio, difficoltà a respirare autonomamente ed è stata a lungo costretta a ricorrere all’ossigeno, portandolo sempre con sé ovunque si recasse. Ciononostante, quando nello Stato del South Dakota, luogo in cui Sue Karolczak risiede, sono state aperte le candidature per il reclutamento di infermieri da occupare nella campagna vaccinale, l’ex infermiera ha deciso di dare il suo contributo tornando in servizio presso lo Swiftel Center di Brookings, al fianco degli ex colleghi.

La scelta fatta dall’infermiera è stata commentata ai giornali locali dalla diretta interessata che, in questa circostanza, ha spiegato: “Sono stati piccoli passi ogni volta, arrivare a questo punto non è stato facile: spesso ero da sola con il mio deambulatore ma sono così fortunata ad essere qui. Ci sono ragioni per cui non sono morta e, quindi, se ora posso essere di aiuto e far parte di questo intero processo, sono davvero felice di farne parte – e ha aggiunto – gli attuali vaccini si sono dimostrati efficaci nel prevenire casi gravi e ricoveri. Ecco perché spero che il mio lavoro impedisca alle persone di affrontare quello che ho dovuto affrontare io. Questo è quello che dobbiamo fare tutti”.