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Vaccini, come si stanno organizzando le regioni con le liste di riserva

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Per evitare lo spreco delle dosi di vaccini avanzate, alcune regioni italiane si stanno organizzando in vari modi con apposite liste di riserva.

Con la prosecuzione del piano di somministrazione dei vaccini in Italia aumentano le problematiche relative alle dosi avanzate, tanto che diverse regioni stanno organizzando delle cosiddette liste di riserva per permettere di sprecare meno fiale possibili. La gestione delle suddette liste non è però coordinata a livello nazionale e ogni territorio sta gestendo la loro creazione secondo metodologie differenti, cercando ovviamente di dare la precedenza alle categorie più vulnerabili e a contatto con il pubblico.

Vaccini, le regioni con le liste di riserva

Tra le regioni che hanno organizzato un sistema di liste di riserva ci sono Lazio e Lombardia, che per quanto riguarda le dosi di vaccino avanzate hanno deciso di redistribuirle ai cittadini che hanno prenotato la somministrazione tra le 24 e le 48 successive. Niente autocandidatura spontanea dunque, come molti speravano anche dopo le dichiarazioni del commissario all’emergenza Covid Figliuolo, il quale aveva parlato di scongiurare lo spreco di vaccini somministrandoli anche ai passanti.

In Toscana invece le candidature sono consentite solo per determinate categorie, le quali possono mettersi in lista compilando un modulo attivo sul sito internet dell’azienda Usl Toscana Sud Est. Le suddette categorie includono personale scolastico, membri delle forze dell’ordine e delle forze armate, persone nate tra il 1941 e il 1950 e conviventi o caregiver di persone estremamente vulnerabili.

Chiamata diretta in Campania, dove per somministrare le dosi avanzate verranno contattati coloro che sono già registrati sulla piattaforma, ovviamente nel rispetto delle categorie prioritarie e della prenotazione. In Emilia-Romagna infine le liste di riserva verranno compilate con i nominativi di cittadini che hanno già diritto a essere vaccinati. Le altre regioni stanno al momento ancora pianificando il metodo d’azione, che tuttavia ha come base quella di dare la possibilità di vaccinarsi a tutti coloro che ne avrebbero comunque già avuto il diritto nello stesso periodo di tempo.