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Variante Omicron, Takis: "Abbiamo già modificato il nostro vaccino, pronti ad avviare i test"

variante omicron takis

Dopo aver sviluppato un vaccino contro il Covid, Takis ha annunciato di averlo già modificato contro la variante Omicron.

Società biotecnologica con oltre 15 anni di esperienza nota per l’ideazione e l’implementazione di una serie di tecnologie innovative, Takis ha annunciato la sua strategia per la generazione di un vaccino contro la variante Omicron, la nuova mutazione rilevata in Sudafrica e già identificata in alcuni paesi europei.

Takis, verso la realizzazione di un vaccino contro la variante Omicron

Si tratta del vaccino COVID-eVax, sviluppato insieme a Rottapharm Biotech e già testato sull’uomo: dopo aver generato dati preclinici promettenti, gli scienziati hanno infatti avviato e completato la fase 1 sugli individui rilevando come il 90% dei soggetti coinvolti abbia sviluppato una risposta immunitaria specifica contro la proteina Spike, quella che il virus utilizza per legarsi alle cellule del nostro organismo.

Rispetto agli altri vaccini attualmente utilizzati, quello di Takis si basa su un sistema innovativo che utilizza l’elettroporazione del DNA favorendone l’ingresso nelle cellule e aumentando così la risposta immunitaria.

Takis, verso la realizzazione di un vaccino contro la variante Omicron: “Pronto per essere testato”

Una tecnologia per certi versi più funzionale rispetto a quella a mRna (utilizzata da Pfizer e Moderna), perché il DNA viene prodotto facilmente in batteri, è stabile a temperatura ambiente e ha una formulazione semplice, cosa che consente tempi di produzione più brevi, processi meno costosi e trasporto e stoccaggio più facili.

Takis vaccino

Già nei mesi precedenti il team di Takis era riuscito a modificare il vaccino, quasi in tempo reale, contro le varianti Alpha, Beta, Gamma, Delta e tante altre. Lo stesso si accinge a fare per la nuova mutazione sudafricana: avendo già disegnato la modifica (cosa che ha richiesto poche ore, a differenza delle altre aziende farmaceutiche che necessitano di tempi più lunghi), in poche settimane sarà in grado di testarlo nei modelli preclinici.

Se i test daranno buoni risultati, il vaccino COVID-eVax potrebbe rappresentare una valida soluzione per immunizzare gli abitanti dei paesi in via di sviluppo dove la percentuale di vaccinati è ancora troppo bassa anche a causa delle difficoltà causate dal ricorso alla catena del freddo che questo siero risolverebbe. Per questo motivo per cui i vertici della società hanno invocato finanziamenti da parte del governo in modo da proseguire gli studi clinici e portare avanti lo sviluppo di questo vaccino italiano.