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Venezuela, Maduro fa arrestare i due capi dell'opposizione

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Il dittatore venezuelano Maduro ha fatto arrestare i due principali capi dell'opposizione dai servizi segreti: non si sa dove siano

Il Venezuela subisce gli effetti di quella che è stata dichiarata da molti leader di Stato occidentali una dittatura. Il presidente Maduro ha cominciato a prendere posizione contro i suoi oppositori, facendo arrestare i due capi dell’opposizione. I servizi segreti li hanno prelevati direttamente dalle loro case e le famiglie non sanno che fine abbiano fatto.

Maduro dà prova del suo regime dittatoriale

All’indomani delle elezioni venezuelane, che hanno riconosciuto a Maduro i pieni poteri, rendendolo a tutti gli effetti un dittatore, gli spargimenti di sangue proseguono. Già nei giorni precedenti, infatti, c’erano stati numerosi scontri che avevano causato anche una decina di morti. Maduro non sembra intenzionato a farli cessare.

Ha dato ordine ai servizi segreti di arrestare i due capi dell’opposizione, Leopoldo Lopez e Antonio Ledezma. I due sono stati prelevati direttamente dalle loro case dal Sebin (Servicio Bolivariano de Inteligencia Nacional) e non si sa dove siano stati portati. La moglie di Lopez ha riferito alla stampa locale: “Lo hanno preso a casa, ora non sappiamo nemmeno dov’è“.

Non si può più negare che in Venezuela sia stata instaurata una dittatura. Effettivamente, Nicolas Maduro aveva avvisato che sarebbe giunto a soluzioni drastiche per eliminare i suoi oppositori, ma nessuno si aspettava una decisione così repentina, a meno di un giorno dalle elezioni.

Il mancato riconoscimento delle elezioni

Quasi nessun Paese ha riconosciuto come valido il voto che ha messo a capo del Venezuela Maduro, ma lui non si sta lasciando intimorire. L’America, a cui Lopez aveva rivolto un appello denunciando la “brutale repressione della protesta” e intimando gli USA a non riconoscere il voto, ha già preso provvedimenti, dando a Maduro diverse sanzioni.

Maduro ha, però, dichiarato: “Le sanzioni contro di me? Mostrano lo stato di disperazione e odio di Trump“, facendo intendere che non permetterà che le sanzioni destabilizzino il “nuovo ordine imperialista” che sta instaurando.

Gli unici Stati che hanno riconosciuto l’elezione di Maduro sono stati: Bolivia, El Salvador e Nicaragua. Per quanto riguarda, invece, l’Italia, il premier Paolo Gentiloni si è espresso così: “In Venezuela c’è una situazione al limite della guerra civile e di un regime dittatoriale. Una realtà che non riconosceremo: non riconosceremo l’assemblea costituente voluta da Maduro“.

Speriamo, quindi, che qualcuno si decida a prendere provvedimenti contro la dittatura venezuelana al più presto, in modo tale da evitare che il numero delle vittime di questa lotta politica aumenti. Intanto, si attendono aggiornamenti sulla situazione di Lopez e Ledezma.