> > Bullismo a scuola: 4 maestre indagate per abbandono di minore

Bullismo a scuola: 4 maestre indagate per abbandono di minore

bullismo

Quattro maestre sono indagate per abbandono di minore. Un bambino di una scuola elementare sarebbe stato lasciato vittima di bullismo subito da parte di tre compagni di classe

Quattro maestre indagate per non aver risolto il bullismo

Una brutta storia di bullismo sta tormentando una scuola elementare dell’Alta Padova. Adesso quattro maestre sono indagate per abbandono di minore. La vicenda ha avuto inizio nel febbraio scorso, quando un padre ha aggredito un bambino che bullizzava suo figlio. La vittima veniva ripetutamente maltrattata, secondo il suo genitore, da tre compagni di classe. Le quattro maestre non sarebbero intervenute a sistemare il conflitto tra i bambini.

Brutta reazione del padre

Nella vicenda s’imbattono quasi fortuitamente i carabinieri di Cittadella: è il 12 febbraio scorso, ed un insegnante sollecita l’intervento dell’Arma per un litigio. La pattuglia varca i cancelli della scuola e scopre una brutta scena. Un genitore, in evidente stato di alterazione, aveva appena aggredito e picchiato un compagno di classe del figlio, ritenendolo responsabile di atti di bullismo nei confronti del coetaneo. In ogni caso un bruttissimo e sbagliatissimo gesto.

bullismo

Il padre accusa figli ed insegnanti

Interrogato dalle forze dell’ordine, l’uomo ammette di aver sbagliato a picchiare il bambino. Poi si affretta a fare i nomi dei tre presunti bulli, di età compresa tra i 10 e gli 11 anni. Ha in seguito “giustificato” e spiegato l’aggressione come un gesto per dimostrare al figlio «che il padre c’è sempre e prende sempre le sue difese». Ma l’uomo non si limita al raid. Sette giorni più tardi si reca in caserma e formalizza una denuncia nei confronti dei tre coetanei del figlio. E non ha esitazione nell’accusare le quattro insegnanti, a suo dire responsabili di non aver vigilato a dovere sui ragazzi. I carabinieri raccolgono le testimonianze dei padri dei presunti bulli e di altri genitori. Si viene a sapere che la vittima sarebbe stata discriminata dal terzetto.

Udienza il 22 settembre

Dispetti tra ragazzi, con forme di isolamento, minacce e aggressioni verbali. Questo il quadro tratteggiato dal procuratore aggiunto Valeria Sanzari. Non individua però responsabilità penali. Il padre della presunta vittima non è d’accordo. Lui si oppone all’archiviazione. E lo stesso gip fa un approfondimento istruttorio. Le parti si ritroveranno in un’udienza a porte chiuse il prossimo 22 settembre. Probabilmente sarà disposto un supplemento di indagini.

Un fenomeno serio

Il bullismo è un fenomeno serio e complicato, e sempre più diffuso. La vittima può rimanere segnata a lungo, anche per il resto della sua esistenza. Possono giungere stati d’ansia, depressione e mancanza di fiducia in se stessi a più livelli. A volte il fenomeno è anche sottovalutato, confuso come un episodio del vivere sociale. Questo sarebbe ciò che ha spinto il padre a colpire uno dei colpevoli. Il bullismo non è la semplice conflittualità tra coetanei, perché è ripetuta e costante verso un individuo. Ad ampliare il fenomeno c’è stato l’avvento di nternet e dei social network, che hanno creato così il cyberbullismo.

Uscirne fuori è difficile, e bisogna parlarne, con gli insegnanti e con i genitori. Che però non devono reagire picchiando i colpevoli di bullismo.