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Casa Bianca, Rhodes: "Le violazioni del regime di Assad richiedono risposta militare"

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-Ben Rhodes, consigliere della Casa Bianca, rispondendo agli alleati europei che chiedono agli Stati Uniti di prendere in considerazione altre soluzioni, dice: "Le violazioni delle norme internazionali poste in essere dal regime di Assad, con l'uso di armi chimiche, richiedano una risposta militare...

casabianca washington-Ben Rhodes, consigliere della Casa Bianca, rispondendo agli alleati europei che chiedono agli Stati Uniti di prendere in considerazione altre soluzioni, dice: “Le violazioni delle norme internazionali poste in essere dal regime di Assad, con l’uso di armi chimiche, richiedano una risposta militare”. Si è fatta sentire anche l’ambasciatrice americana all’Onu Samantha Power la quale ha affermato che: “La Russia continua a tenere il Consiglio di Sicurezza ostaggio”. Intanto sulla lettere inviata dal Papa a Putin e a tutti i membri del G20, Rhodes ha detto di non averla mai vista. L’italia non nega che la questione siriana è al limite, ribadendo che il G20 è l’ultima occasione al fine di trovare negoziati politici.

Ciononostante, senza il via libera dell’Onu (tramite il presidente del Consiglio Enrico Letta) l’Italia fa sapere che non andrà in Siria. “A me – spiega il primo ministro – non risulta nessun punto di freddezza con Washington”. Comprendiamo l’atteggiamento di Obama, ma senza un avallo delle Nazioni Unite l’Italia è impossibilitata intervenire. Anche se non abbiamo nessuna intenzione di strappare l’alleanza che confermiamo strategica con gli Stati Uniti. Ad ogni modo, – continua Letta – è assolutamente possibile che ci si parli e si trovi un’intesa. Il problema sono le differenti interpretazioni rispetto a iniziative militari, c’è chi le interpreta come una sanzione e chi come l’inizio di qualcosa di cui non si conosce la fine”.

La grande contraria all’attacco statunitense rimane la Cina, che durante il G20 di San Pietroburgo chiarisce tramite Zhu Guanyao, viceministro delle Finanze, che: Un’azione militare avrebbe un impatto negativo sull’economia globale, in particolare sul prezzo del petrolio, causandone un aumento”. Anche la Lega Araba, tramite il suo emissario Lakhdar Brahimi, arrivato in Russia per collaborare con il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon, si dice a favore della conferenza internazionale di pace in Siria. Lo riferisce un portavoce dell’Onu a San Pietroburgo.