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Gran Bretagna, blocco agli aumenti delle tasse universitarie

Gran Bretagna, blocco agli aumenti delle tasse universitarie

Le università non saranno autorizzate ad aumentare le tasse a meno che non creino nuove scuole, avverte Theresa May, primo ministro britannico. Le università e le scuole secondarie saranno al centro della controversa manovra di Theresa May che mira a sviluppare la "vera meritocrazia". Il primo...

Le università non saranno autorizzate ad aumentare le tasse a meno che non creino nuove scuole, avverte Theresa May, primo ministro britannico.

Le università e le scuole secondarie saranno al centro della controversa manovra di Theresa May che mira a sviluppare la “vera meritocrazia”.

Il primo importante intervento politico del Primo Ministro britannico, promette che le università saranno autorizzate ad aumentare le tasse di iscrizione solo se accettano di creare una nuova scuola o di sponsorizzare quelle più scadenti.

Le università non avranno il diritto di aumentare le tasse da £6,000 a £9,000 a meno che non creino nuove scuole o sixth-form college (istituto che offre corsi di preparazione alla maturità) o che devolvano fondi per le scuole locali meno abbienti.

La manovra dell’istruzione superiore faceva parte di un pacchetto di proposte radicali svelate dalla May, che comprendevano un mutamento storico per consentire ad un maggior numero di scuole statali di selezionare gli studenti in base alle loro capacità piuttosto che al luogo di provenienza.

Nonostante l’accesa opposizione dei laburisti e delle associazioni sindacali degli insegnanti, il governo conservatore consentirà la creazione di una fascia di nuove scuole superiori sempre che queste accettino un numero di alunni provenienti dai quartieri più indigenti o adottino misure simili a livello locale.

Le nuove scuole o le scuole rinnovate saranno pertanto obbligate o ad accettare un numero di studenti da famiglie a basso reddito o a sponsorizzare un vivaio di scuole primarie nelle aree più povere o a supportare economicamente un’accademia locale non selettiva.

In una manovra ancor più controversa, le scuole che si atterranno alle richieste saranno autorizzate ad aumentare le proporzione di alunni accettati dal 50% al 100%.

Il pacchetto rappresenta un approccio rivoluzionario alla sempre più crescente selezione nel settore dell’istruzione in Inghilterra, dove potenzialmente si stanno creando migliaia di nuove scuole selettive in tutto il paese.

Ogni scuola secondaria statale, unificata, accademia o scuola pubblica, sarà autorizzata ad accettare gli studenti in base alle loro abilità sempre che soddisfino i severi requisiti che mirano all’aiuto delle classi meno abbienti.

Attualmente ci sono 1.4 milioni di bambini iscritti a scuole ritenute buone o eccellenti, ma il Primo Ministro ha sottolineato che ci sono anche 1.25 milioni di bambini che frequentano scuole statali di livello scadente.

In un discorso alla British Academy, May ha detto:

“Per troppo tempo abbiamo tollerato un sistema che contiene una regola arbitraria atta a prevenire l’istituzione dei scuole selettive, sacrificando il potenziale dei bambini per il dogma e per l’ideologia.

La verità è che abbiamo già una selezione nel nostro sistema scolastico ed è una selezione basata sul costo delle case, sul censo. E questo non è giusto.

Ecco perché vi presento un pacchetto di riforme scolastiche sicuramente ambizioso ma che potrà garantire che ogni bambino abbia la possibilità di frequentare una scuola di buon livello.

Oltre ad accettare nuove scuole selettive, porteremo avanti un’altra richiesta: le università che vogliono aumentare le tasse scolastiche dovranno creare una nuova scuola o sponsorizzarne una già esistente ma di basso livello.

Non siamo affatto dispiaciuti perché crediamo nella mobilità sociale e perché vogliamo fare di questo paese una vera e propria meritocrazia, un paese che funziona per tutti.”

Fonti del governo asseriscono che i ministri presenteranno la nuova proposta al Direttore indipendente per il Fair Access (DfA) (l’autorità che consente accessi equi agli istituti scolastici) con la speranza he le università contribuiranno al “raggiungimento del livello scolastico”.

Questa settimana è emerso che quasi tutte le università saranno autorizzate ad aumentare le tasse a partire dall’anno scolastico 2017-2018 ma la nuova politica suggerisce che dovranno affrontare ulteriori richieste.

L’Università di Oxford, che la scorsa settimana ha riferito il livello più alto di studenti di scuola statale per decenni, spenderà più di £13.000.000 in attività sociali e borse di studio.

Secondo i nuovi accordi le università dovrebbero usare la loro esperienza educativa per innalzare gli standard educativi delle altre scuole.

Al n. 10 si dice che questo “creerà una filiera di talenti attraverso cui gli studenti di ogni livello sociale avranno enormi opportunità di ottenere i voti e i talenti necessari per frequentare l’università, e aiuterà le università nel loro intento di ampliare la partecipazione di studenti a basso reddito.”

Alcune università di alto livello hanno già definito accordi di partnership con accademie o scuole gratuite, ed alcune come il King’s college di Londra e la Birmingham University hanno già fondato nuove scuole gratuite o sponsorizzato accademie già esistenti.

Per quanto riguarda le scuole secondarie nuove o da risanare, saranno ammesse solo se:

  • accettano una quota di studenti da famiglie a basso reddito; o
  • fondano nuove scuole pubbliche di buona qualità, non selettive; o
  • devolvano una sponsorizzazione per una scuola primaria “vivaio” in una zona ad alta densità e reddito basso; o
  • sponsorizzano un’accademia attualmente di basso livello ma non selettiva.

I progetti per le nuove scuole secondarie sono trapelati casualmente quando un responsabile del Ministero dell’Istruzione è stato fotografato mentre portava le sue proposte a Downing Street questa settimana.

Ma Angela Rayner, segretario dell’istruzione al governo ombra laburista, ha minacciato di reintrodurre l'”11-plus” (esame sostenuto alla fine delle scuole primarie) e diversi membri del parlamento conservatori hanno espresso il loro disagio.

Con una esigua maggioranza di solo 17 voti nella camera dei comuni e una maggioranza anti-conservatori nella camera dei Lord, May affronta una dura battaglia per far passare le proposte, che non erano nel programma politico dei conservatori nel 2015, in Parlamento.