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Heavy Metal: Hall of Fame no profit onora le star dimenticate dal Rock mainstream

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Ronnie James Dio, Lemmy Kilmister e Randy Rhoads entreranno finalmente in una Galleria che celebra la storia dell'Heavy Metal: cerimonia il 18 gennaio 2017. Mancano ormai pochissimi giorni e poi verrà tributato il giusto onore ad alcune star della musica heavy metal, genere amatissimo dal pubblico...

Ronnie James Dio, Lemmy Kilmister e Randy Rhoads entreranno finalmente in una Galleria che celebra la storia dell’Heavy Metal: cerimonia il 18 gennaio 2017.

Mancano ormai pochissimi giorni e poi verrà tributato il giusto onore ad alcune star della musica heavy metal, genere amatissimo dal pubblico di ogni età, ma sistematicamente ignorato o, comunque, snobbato dalla Rock and Roll Hall of Fame, con estremo dispiacere dei fan del metallo pesante di tutto il mondo: l’organizzazione no profit che si chiama Hall of Heavy Metal History sta da tempo cercando di riempire questo colpevole vuoto e le nove nomination che erano state espresse l’anno scorso, verranno ufficialmente consacrate il 18 gennaio 2017 con una cerimonia ufficiale, che si terrà all’Expo Center della cittadina californiana di Anaheim, presentata dal leggendario dj Eddie Trunk.

Spiace constatare che alcune delle star che verranno finalmente riconosciute per il loro valore nella storia del Metal, stanno ora suonando per gli angeli, ma come detto, questa potente e variegata derivazione del rock gode troppo spesso di scarsa considerazione da parte dei “papaveri” della musica e dei media non specializzati… I nomi annunciati sono quelli di Ronnie James Dio, l’inventore del celebre gesto delle corna, famoso come cantante solista e come vocalist di Black Sabbath, Rainbow e Heaven & Hell, scomparso nel 2010, il cui inserimento è stato accettato dalla moglie Wendy; Lemmy Kilmister, amatissimo bassista/cantante dei Motorhead, mancato il 28 dicembre del 2015, la cui iscrizione nella Hall sarà accettata da uno speciale ospite a sorpresa; e il leggendario chitarrista Randy Rhoads, morto a soli 26 anni nel 1982, a seguito di un assurdo incidente aereo mentre si trovava in tour con Ozzy Osbourne: la sua tecnica ed il suo straordinario gusto musicale sono tutt’oggi fonte di ispirazione per i chitarristi di tutto il mondo. Il riconoscimento di quanto sia stato determinante per la storia dell’heavy metal, arriva con ben 35 anni di ritardo e sarà accettato dai suoi familiari rimasti in vita.

Gli altri musicisti che, fortunatamente, sono ancora tra noi e in attività (in studio o live) saranno Ross “The Boss” Friedman, chitarrista degli epici Manowar e, ancora prima, fondatore della band punk statunitense The Dictators, Vinny Appice, inossidabile batterista e fratello minore di Carmine Appice, con una carriera lunghissima che ha toccato le più alte vette del successo con le collaborazioni con R.J. Dio, sia nella sua band personale, che con Heaven & Hell e Black Sabbath, Don Airey, virtuoso pianista/tastierista britannico, che vanta collaborazioni con Deep Purple, Rainbow, Ozzy Osbourne, E.L.O., Gary Moore, Whitesnake e con il compositore Andrew Lloyd Webber (solo per citarne alcuni) ed Andy Zildjian, figlio del compianto Robert, fondatore della Sabian Cymbals, storica fabbrica di piatti per batteria di cui è attualmente presidente e CEO.

Il 18 gennaio, però, sarà anche una notte davvero speciale per altri due musicisti, che hanno fatto parte della stessa band che aveva segnato l’inizio della carriera del già citato Randy Rhoads, ovvero i Quiet Riot, di cui si celebrerà il 33° anniversario dell’uscita di Metal Health, il primo disco della storia del metallo pesante a raggiungere la posizione numero 1 nella classifica Top 200 di Billboard: contemporaneamente, il bassista Rudy Sarzo ed il batterista Frankie Banali, che vi hanno militato, verranno introdotti a loro volta nella Hall of Heavy Metal History.

Anche una casa discografica ed una band intera verranno inserite nella Galleria, rispettivamente la Metal Blade Records e i tedeschi Scorpions di Klaus Meine e Rudy Schenker, che non hanno certo bisogno di ulteriori presentazioni! Secondo le parole del presidente/CEO dell’Associazione Pat Gesualdo, “essa è nata per preservare l’eredità di quei musicisti metal leggendari, che spesso vengono dimenticati. Questo evento è stato atteso dai fan per troppo tempo…”. La Hall si è dedicata anche alla collaborazione con Wendy Dio e la Fondazione per la lotta contro il cancro “Stand up and Shout”, intitolata al compianto Ronnie James, pertanto il ricavato della vendita dei biglietti per assistere alla cerimonia del 18 gennaio verrà devoluto proprio a questo ente benefico.