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Incipit famosi: Orgoglio e pregiudizio

Pride and Prejudice Jane Austen

  Cosa ci dicono gli incipit Uno degli incipit più famosi della Letteratura Occidentale è la prima affermazione nitidamente maliziosa in Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen (1813): "E' una verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di una buona fortuna debb...

Cosa ci dicono gli incipit

Uno degli incipit più famosi della Letteratura Occidentale è la prima affermazione nitidamente maliziosa in Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen (1813):

“E’ una verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di una buona fortuna debba essere in cerca di moglie.”

Ora. Questa frase è ricca di così tante sfumature che è una gioia leggerla; è seria? Questo è ciò che pensavano nel 1813? La gente aveva davvero quest’opinione? E’ una satira, piuttosto che un commento sociale?

E’ una dichiarazione, un’affermazione, quasi un proclama, una prescrizione e un codice di pensiero e comportamento. E’ anche una frase molto audace creata con termini estremi, considerando diversi fattori della società e della letteratura contemporanee. Offende alcuni lettori? Strappa dei sogghigni? Consideriamo alcuni dei fattori che rendono questa frase una bomba, e riflettiamo sul perchè la Austen possa aver avuto questa soddisfazione nel farla esplodere, lettore per lettore.

L’Inghilterra nel 1813

O piuttosto, l’ Inghilterra negli anni che portano al 1813, l’anno di pubblicazione del romanzo. Nel 1792 un’altra donna audace, Mary Wollstonecraft, una scrittrice più diretta, meno spensierata della Austen, pubblicò le sue conclusioni sulla generale considerazione in cui erano tenute le donne nella società (cioè gli uomini) in “Un’apologia dei Diritti delle Donne“, la sua aggiunta immediata a “Un’apologia dei Diritti degli Uomini” di Thomas Paine, pubblicata l’anno prima. Il suo giudizio dell’opinione degli uomini sulle donne fu “che le menti delle donne sono indebolite” e che “sono trattate come esseri subordinati, e non come parte della specie umana” (Introduzione). Una specie di barboncino domestico?

Questa situazione era stata causata da forze sociali più grandi e più forti degli uomini e delle donne stesse. L’educazione era riservata agli uomini. Ciò voleva dire che tutte le professioni erano loro dominio. Legge, governo, medicina, scienza, tutto nelle loro mani. Allo stesso modo lo erano l’esplorazione, la guerra, il commercio, i trasporti, la proprietà, il controllo della gestione delle proprietà, la legislazione, le banche, le decisioni politiche.

E’ molto.

Non c’è da meravigliarsi se gli uomini vedevano le donne in parte come una fuga dai doveri e le preoccupazioni del mondo. Ma non è tutto. Continuando la vecchia abitudine di riservare l’istruzione ai maschi, l’ignoranza forzata delle donne portava all’autorealizzazione di una profezia: le donne non sapevano nulla di viaggi, guerra, commercio. Divenne doveroso per gli uomini occuparsi di questi doveri, volenti o nolenti.

Aggiungi una carenza di uomini

L’Inghilterra e la Francia erano in guerra (1803-1814). Ciò portò molti uomini fuori dalla società. In effetti, gli scapoli stavano diventando una merce rara e di valore, così quando ne appariva uno nel vicinato era una grande notizia per le donne nubili del distretto. Per le donne di qualsiasi livello sociale, l’unico modo per uscire dalla famiglia era il matrimonio, l’unico modo per avere una casa propria era vivere con un marito.

Penso che sarei diventata matta.

O avrei sviluppato un senso dello humor come Jane Austen.

Ritorno all’Incipit

Ritorniamo di nuovo alla frase iniziale, ricordando il titolo del romanzo; veniamo preparati ad aspettarci Orgoglio e Pregiudizio, e ciò è servito fermamente dal principio: “E’ una verità universalmente riconosciuta…”; è meravigliosa. Ha un tono pomposo e altezzoso, se pensiamo che la voce narrante (non l’autore) è seria: cosa sono le verità universali? Che la gravità è nella forza, che invecchiamo? La morte e le tasse! Così siamo subito costretti a considerare a quale particolare universo questa verità appartiene. Non è un universo dove la povertà forza le giovani donne alla prostituzione (come accadeva così regolarmente nell’Inghilterra della Rivoluzione Industriale). E’ un universo dove la servitù è indispensabile e gli uomini devono essere cacciati, esaminati, valutati e poi catturati come prede. “Noi consideriamo queste verità ovvie?”

“… che uno scapolo in possesso di una buona fortuna…”; ci sono due parole chiave qui, “scapolo”, naturalmente, e “buona”, non una piccola o una grossa fortuna, ma buona, come se il valore morale sia legato alla liquidità finanziaria. In effetti, il significato della parola “fortuna” è stato anche sovvertito, per indicare il denaro più che la fortuna o un destino felice.

“… debba essere in cerca di moglie.” La scure colpisce. Le parole finali sono sbattute con forza come una vecchia porta di quercia. Dobbiamo vedere (in questa particolare società a cui il narratore ci sta introducendo) la logica di un’affermazione, così universalmente riconosciuta vera, che in realtà significa l’opposto: “E’ una verità implicitamente compresa dalle donne che qualsiasi uomo con abbastanza denaro rappresenti un buon premio” potrebbe essere un’interpretazione. Oppure “E’ una verità implicitamente compresa dalle donne che l’unico modo per lasciare la casa dei loro genitori sia quello di trovare uno scapolo.”

Non siate quindi tentati di prendere quello che Jane Austen dice alla lettera. Lei si diverte un sacco con la sua bellissima prosa dallo stile dichiarativo. E sicuro: alcuni dei personaggi femminili che descrive sono terribilmente stupidi. Ma molti non lo sono. Questo dà alla Austen l’abilità di lasciar decidere ai suoi lettori chi è sciocco e chi è saggio, o chi è orgoglioso e chi ha pregiudizi.