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Rovato: all'Associazione Casa Bau dove i cani riprendono a vivere

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Susy, Patrsy, Miri, Shaca sono solo alcuni dei cani presenti all'Associazione Casa Bau di Rovato, in provincia di Brescia. Sono cani che la crudeltà, la ferocia dell'uomo ha reso difficile condurre una vita serena e dignitosa. Sono cani maltrattati, picchiati in modo selvaggio e atroce. Sono cani c...

Susy, Patrsy, Miri, Shaca sono solo alcuni dei cani presenti all’Associazione Casa Bau di Rovato, in provincia di Brescia. Sono cani che la crudeltà, la ferocia dell’uomo ha reso difficile condurre una vita serena e dignitosa. Sono cani maltrattati, picchiati in modo selvaggio e atroce. Sono cani che hanno subito le peggiori torture. Alcuni di questi hanno le zampe maciullate, altri ancora hanno le zampe amputate e altri hanno la schiena rotta a causa delle continue martellate o bastonate prese.

E’ proprio in questo frangente, in questo luogo che entra in gioco Casa Bau, una associazione che ha sede a Rovato, a Brescia. Un centro di recupero gestito da persone meravigliose, che vengono chiamati angeli e si prendono cura di questi deliziosi esseri. E’ un centro di recupero per cani disabili e con problemi motori fondato da Luciano Alpino e che ora è una vera e propria Onlus.

Le parole del fondatore di Casa Bau

«Sono un esodato nessuno mi assume: troppo vecchio per il lavoro, troppo giovane per la pensione. Allora ho deciso di dedicarmi al volontariato. A Casa Bau, con l’aiuto di tanti volontari assistiamo e curiamo i cani che ci arrivano». Ovviamente non è da solo a gestire il centro, in quanto vi è anche il presidente Marco Miola: «Come Luciano anche io sono rimasto senza lavoro e dato che amo i cani ho deciso di buttarmi in questa grande impresa. A Iseo avevo un negozio dove restauravo biciclette antiche e progettavo velocipedi su misura. Ho messo le mie conoscenza a servizio di Casa Bau».

I due hanno creato dei carrellini con degli accessori fatti di rotelle dei carrelli dei supermercati o di pattini per poter permettere a questi animali di muoversi con maggiore libertà. I carrellini sono anche utili per quelle famiglie che non possono permetterseli, in quanto oggetti di questo tipo costano parecchio sul mercato. «Un carrellino costa 500 euro sul mercato – spiega Alpino – non tutte le famiglie possono permetterselo. Noi chiediamo un’offerta che destiniamo all’acquisto dei materiali e al mantenimento e alla cura nostri ospiti speciali, che aiutiamo anche a trovare famiglia».

Chi volesse può contribuire donando ruote di biciclette, carrozzine o altro. Sono tutti oggetti utili a questi amici animali per restituire loro la dignità e una vita soddisfacente. «Serviranno per restituire dignità a un animale che ha avuto il solo torto di fidarsi di persone cattive, che mentre lui probabilmente faceva loro le feste, gli hanno fatto del male». Insomma, i volontari danno vita a questi esseri che la crudeltà umana ha distrutto.