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Sanremo 2017: Fabrizio Moro e il suo brano per sua figlia

Sanremo 2017: Fabrizio Moro e il suo brano per sua figlia

Fabrizio Moro, dopo una lunga parentesi, ritorna a Sanremo nella sezione Campioni con un brano dedicato alla figlia ammettendo di essere l'unica donna che ama. Dopo la prentesi sanremese di un paio di anni fa, Fabrizio Moro ritorna a calcare il palco del Festival di Sanremo 2017 con un brano dal ti...

Fabrizio Moro, dopo una lunga parentesi, ritorna a Sanremo nella sezione Campioni con un brano dedicato alla figlia ammettendo di essere l’unica donna che ama.

Dopo la prentesi sanremese di un paio di anni fa, Fabrizio Moro ritorna a calcare il palco del Festival di Sanremo 2017 con un brano dal titolo Portami via, dedicato alla figlia e che farà parte del suo nuovo album, in uscita il 10 marzo, dal titolo Pace.

Del brano che porterà a Sanremo, Moro dice: “Portami via è una richiesta di aiuto che ho scritto in un momento molto difficile della mia vita. Ho scritto questi versi pensando a mia figlia che è stato l’unico essere umano a uscire da questo momento così devastante per me. È scritta per lei. Sembra dedicata a una donna, ma lei è l’unica donna che in questo momento amo nella mia vita. È dedicata a mia figlia Anita”.

A quasi una settimana dall’inizio del Festival, afferma di essere ansioso, ma anche sereno, dicendo: “Mi guardo spesso indietro nel tempo, perché c’è un filo conduttore con Sanremo che dura ormai da diversi anni. Sicuramente c’è tanta ansia perché il palco di Sanremo, aldilà dell’esperienza che hai, mette sempre un po’ di ansia, perché in tre minuti devi raccontare tutto un lavoro durato anni, nel mio caso in due anni. Punto molto sul disco, sul tour, una produzione su cui sto credendo molto. Esprimere in tre minuti il cuore di questo progetto mette sempre un po’ d’ansia. Ma rispetto agli anni precedenti, c’è un maggiore equilibrio in me stesso. Comincio a sentirmi a casa, e poi credo sia il momento giusto per tornare su quel palco”.

Durante la serata omaggio dedicata al ricordo dei grandi cantanti del passato, Moro porta La leva calcistica del 68 di De Gregori, affermando che “è uno dei più grandi pezzi della musica italiana. C’erano diverse opzioni davanti ai miei occhi, ma ho scelto questo perché è un pezzo che mi emoziona in particolar modo. È un pezzo che canto in maniera totalmente diversa dal Maestro e mi ricorda mio figlio che gioca a pallone, rivedo un po’ Nino in lui”.

Afferma che le canzoni sono il vero fulcro del Festival e che Conti va verso questa direzione. Sul palco porterà un rosario, fonte di energia.