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Signora di 91 anni “truffa” i truffatori, in fuga i ladri porta a porta

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Signora di 91 riesce a sgamare i truffatori finti tecnici dei caloriferi grazie al suo intuito e all'avere sentito in televisione di casi analoghi al suo: "Siete sicuri di essere tecnici della caldaia?"

L’ennesimo tentativo di derubare le persone anziane a Genova. Questa volta, però, qualcosa è andato storto per i truffatori intenti a manipolare una signora di 91 anni. La signora è stata più furba di loro. Li ha fatti entrare nella sua casa ad Oregina in via Napoli. E da lì l’incubo per questi spavaldi finti tecnici dei caloriferi è cominciato ed è anche finito.

Truffatori, la storia

L’appostamento dei malintenzionati avviene nel pianerottolo di casa di Marisa, 91 anni e vedova da dieci anni, alle ore 12 e trenta di martedì. La mera scusante per agganciare la donna è la solita sentita numerose volte in questi casi. Con i sedicenti tecnici che con fare spavaldo e tono sicuro dicono: “Signora, ci manda l’amministratore, abbiamo riscontrato valori troppo alti, rischia di pagare una bolletta altissima se non interveniamo nell’immediato”.

Marisa all’inizio si fida a fare entrare i due giovani trentenni che sembravano proprio dei professionisti quali tecnici delle caldaie; con fare sicuro e con la tecnica del far allarmare i poveri malcapitati, riescono ad ottenere la prima fiducia di Marisa, che poi dirà in merito agli agenti: “Sembravano così educati, professionali e davvero preoccupati per me. Indossavano una pettorina colorata, quella uguale a tanti tecnici, mi sono fidata ma sfido chiunque a riconoscere a prima vista un tecnico vero da un tecnico falso”.

Così, all’interno della abitazione di Marisa, scatta il tentativo di raggiro da parte dei truffatori. Truffatori, già operanti in tutta Genova con all’attivo una decina di furti nelle case.

Marisa racconta circa l’iter del raggiro: “Mi hanno detto che dovevano effettuare un test sui caloriferi con una speciale polvere, una sostanza particolarmente nociva che avrebbe potuto danneggiare addirittura i mie gioielli. I miei gioielli? Mi hanno detto di riporli dentro una busta assieme a tutti gli altri oggetti di valore”

E lì che la signora, anziana sì ma non certo ignorante bensì lucida e dotata di parola, si accorge che c’è qualcosa che non va. Qualcosa di molto strano in quei due tizi così premurosi ma diventati insistenti. E’ in questo momento di illuminazione sapiente che Marisa inizia a rivolgersi ai truffatori con fare e voce sicura, affrontandoli senza alcun timore e dicendo loro: “Siete proprio sicuri di essere tecnici del calorifero? E di essere stati mandati dall’amministratore? Ora lo chiamo e controllo. Oppure potrei anche telefonare direttamente alla polizia…”

Alla parola polizia i due non spiccicano più parola e prendono una fuga talmente rapida, che fanno comprendere a Marisa tutto il terrore che scorreva nelle loro vene. Uno di loro pare abbia balbettato una frase che faceva intendere un qualcosa del tipo “I caloriferi funzionano… Andiamo via!”

Al ché Marisa contatta subito la polizia, come preannunciato ai due balordi. Sul posto arrivano subito le volanti e la squadra mobile che mettono in atto le prime indagini sul caso, sequestrando le immagini delle telecamere del condominio. Le indagini proseguono, per gli sventurati truffatori è questione di poco per vedere da vicino i caloriferi, sì, del carcere.

“Siete sicuri di essere tecnici della caldaia?”: questa è la frase chiave che ogni persona più o meno anziana dovrebbe pronunziare dal momento che, dei tecnici non meglio identificati, cercassero di varcare la soglia della propria dimora. A quanto pare l’aglio attaccato alla porta per gesto scaramantico non basta.