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Siria, 300 mila bambini intrappolati sotto assedio

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In Siria l’emergenza umanitaria è sempre massima. Sarebbero 15 le aree ancora sotto assedio, con 700 mila persone e 300 mila bambini. Continua l’emergenza umanitaria in Siria. Nel Paese, le aree ad oggi ancora in stato di assedio sarebbero almeno 15 e all’interno delle stesse si troverebbero...

In Siria l’emergenza umanitaria è sempre massima. Sarebbero 15 le aree ancora sotto assedio, con 700 mila persone e 300 mila bambini.

Continua l’emergenza umanitaria in Siria. Nel Paese, le aree ad oggi ancora in stato di assedio sarebbero almeno 15 e all’interno delle stesse si troverebbero in totale non meno di 700 mila persone, delle quali 300 mila sarebbero bambini. A lanciare l’allarme sono stati l’Oms, l’Unicef, l’Onu e il World Food Programme, che nelle ultime ore hanno diramato un comunicato congiunto per sottolineare la criticità della situazione in Siria.

La guerra in Siria

Il Paese, teatro qualche settimana fa della presa di Aleppo Est da parte delle truppe fedeli all’ex presidente Bashar al Assad, è ancora lontano dalla pacificazione. Ad oggi, dopo un periodo di guerra lungo e sanguinoso, sono ancora in atto violenti scontri fra diverse fazioni. La contrapposizione principale resta quella fra l’esercito regolare e i ribelli siriani, ma in Siria sono presenti anche i miliziani dell’Isis e i peshmerga curdi (nella parte settentrionale del Paese) oltre a varie altre formazioni (fra cui anche Hezbollah).

Gli assedi in Siria: diniego di cibo, acqua e forniture mediche come armi di guerra

Secondo il comunicato diramato da OMS, Unicef, Onu, World Food Programme, sarebbero tuttora 15 le aree sotto assedio presenti in Siria, per un totale di 700 mila persone coinvolte, di cui quasi la metà, 300 mila, bambini.

“Gli orrori dell’assedio dei distretti est di Aleppo” recita il comunicato ufficiale, “è scomparso dalla consapevolezza pubblica, ma non dobbiamo far sì che i bisogni e il futuro della popolazione siriana escano dalla coscienza del mondo”. Le quattro organizzazioni chiedono alla comunità internazionale che sia loro garantito “un immediato, incondizionato e sicuro accesso per raggiungere bambini e famiglie tagliate fuori dai soccorsi umanitari”.

Il comunicato ha fatto riferimento soprattutto ai bambini, dei quali è stato posto in evidenza il destino tragico di avere “conosciuto solo la guerra nelle loro vite”.

“Noi, e con noi intendiamo il mondo, non possiamo tacere mentre le parti in conflitto continuano a usare il diniego di cibo, acqua, forniture mediche e altre forme di aiuto come armi di guerra”.