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Stati Uniti, Senato abolisce norma per cause collettive contro banche

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Stati Uniti, tra la questione dei rifugiati e quella relativa alla possibile guerra nucleare con la Corea de Nord, tiene banco l'ultima decisione presa dal Senato americano. Ebbene sì, con un colpo di scena che ha lasciato sbalorditi tutti gli americani, il Senato ha deciso di abolire la norma che ...

Stati Uniti, tra la questione dei rifugiati e quella relativa alla possibile guerra nucleare con la Corea de Nord, tiene banco l’ultima decisione presa dal Senato americano. Ebbene sì, con un colpo di scena che ha lasciato sbalorditi tutti gli americani, il Senato ha deciso di abolire la norma che consentiva ai contribuenti di effettuare cause collettive contro le banche. L’ennesima decisione che va a cancellare quanto fatto negli otto anni precedenti dall’amministrazione Obama a tutela dei cittadini americani contro le banche.

Stati Uniti, la decisione del Senato

Nuovo colpo di scena negli Stati Uniti dove il Senato, con una maggioranza schiacciante, ha deciso di eliminare del tutto la riforma di Wall Street targata Barack Obama. Ebbene sì, poche ore fa il Senato americano ha infatti abolito le regole che avrebbero permesso a milioni di cittadini americani di fare più facilmente causa alle banche e alle altre istituzioni finanziarie attraverso un’azione collettiva. Una mossa che ha spiazzato tutti i contribuenti ed ha gettato al vento gli otto anni dell’amministrazione Obama. Il voto decisivo per spazzare via un altro pezzo dell’eredità di Obama è stato del vicepresidente Mike Pence.

Stati Uniti, Casa Bianca difende Trump

Intanto che il Senato degli Stati Uniti decide sulla riforma Obama in merito alle banche, dalla Casa Bianca giunte una presa di pozione molto importante in merito alla contrapposizione con i due senatori repubblicani che martedì hanno attaccato pesantemente Donald Trump, per via del suo comportamento in pubblico e della sua politica interna ed estera. “Trump ha più sostegno di Corker e Flake”, ha detto la portavoce Sarah Sanders, aggiungendo che la decisione di Flake di non ricandidarsi è “probabilmente una buona mossa”.