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Abusi nel mondo dello sport: il caso di un tecnico di pallavolo arrestato

Tecnico di pallavolo arrestato per abusi nel sport

Le indagini rivelano un inquietante giro di violenze e sfruttamento nel settore sportivo e della moda.

Un caso di violenza e sfruttamento

Il mondo dello sport, spesso considerato un rifugio di valori positivi, è stato scosso da un grave scandalo che ha coinvolto un tecnico di pallavolo di 48 anni, originario di Barletta. Le accuse mosse nei suoi confronti sono di violenza sessuale, estorsione e abusi su minorenni.

Le indagini, condotte dalla Procura di Trani, hanno rivelato un inquietante quadro di sfruttamento e manipolazione, che ha colpito non solo giovani atlete, ma anche aspiranti modelle.

Le modalità degli abusi

Secondo quanto emerso dalle indagini, l’uomo avrebbe abusato di alcune giocatrici minorenni della sua squadra, invitandole in un garage con la scusa di praticare massaggi decontratturanti. Le procedure, presentate come riabilitative, dovevano rimanere segrete per evitare gelosie tra le compagne. Questo comportamento ha sollevato un allarme, culminato con la denuncia di una ex giocatrice, che ha raccontato le sue esperienze traumatiche a una psicologa.

Un’agenzia di moda fittizia

Terminata la sua carriera sportiva, il tecnico avrebbe avviato una falsa agenzia di moda, sfruttando almeno quattro aspiranti fotomodelle maggiorenni. Con il pretesto di preparare le ragazze a essere disinibite davanti alla videocamera, avrebbe indotto le vittime a subire abusi. Le indagini hanno rivelato che l’uomo millantava collaborazioni con noti brand, utilizzando i social per reclutare modelle. Le accuse sono supportate da intercettazioni ambientali e telefoniche, oltre a materiale sequestrato durante le operazioni di polizia.

La difesa e le prossime mosse legali

Il legale dell’indagato, Lello Losappio, ha negato ogni addebito, sostenendo che i presunti abusi sulle pallavoliste sarebbero avvenuti quando le vittime avevano 17 anni. Riguardo all’agenzia di moda, ha affermato che le ragazze erano maggiorenni e consenzienti, e che le foto e i video erano stati realizzati come favori per un’agenzia di un amico del cliente. L’indagato ha scelto di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia, richiedendo tempo per esaminare il fascicolo di oltre 1.200 pagine. La sua difesa ha già presentato richiesta di annullamento della misura cautelare, con un’udienza fissata per il 12 maggio.