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Adam Driver: età, vita privata e curiosità

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Alcune curiosità su Adam Driver, tra vita privata e carriera professionale

Non rientra per nulla nei canoni hollywoodiani di bellezza, ed è lui stesso il primo ad ammetterlo. Ma possiede una mimica facciale e un’espressività che lo hanno reso una delle più apprezzate new entry sul panorama del cinema mondiale. Stiamo parlando di Adam Driver, il giovane attore 34enne che, nei panni del villain di “Star Wars” Kylo Ren, si è già spianato innanzi una carriera che si rivela molto promettente.

Adam Driver

Ebbene, è lui stesso il primo a fare dell’ironia su quel viso “così grande, simile ad un cartone animato”. Tratti scuri e marcati, orecchie molto pronunciate e un’aria vagamente hipster. “Nessuno si sognerebbe mai di assegnarmi un ruolo da protagonista”, commenta in una recente intervista. Ma siamo proprio sicuri di poter resistere al fascino di questo attore così atipico rispetto ai tradizionali standard hollywoodiani?

Nato a San Diego il 19 novembre 1983, ma cresciuto a Mishawaka, nell’Indiana, ha ascendenze europee. Nelle sue vene, infatti, scorre sangue di origine tedesca, irlandese, olandese, scozzese ed inglese. Riceve una rigida educazione religiosa: il patrigno, infatti, è un ministro battista. Ed è proprio in questo contesto che il giovane Adam ha la possibilità di maturare due delle sue più grandi passioni: il canto e la musica. A New York si diploma in recitazione presso la rinomata Juillard School: qui conosce la sua dolce metà Joanne Tucker, con la quale si sposa nel 2013.

A seguito dell’attentato dell’11 settembre non esita ad arruolarsi nell’esercito dei Marines, dal quale prenderà congedo a seguito di un incidente allo sterno. Ed è proprio grazie a questo imprevisto che Adam decide di consacrarsi definitivamente alla recitazione: ben presto inizia a calcare i palcoscenici di Broadway e off-Broadway. Ma la svolta decisiva avviene con “Girls”, serie TV dramedy marcata HBO e che gli frutta ben due Emmy Awards. Nei panni di un bad boy ma dal cuore tenero e svampito, la sua interpretazione viene molto apprezzata dalla critica.

Adam Driver film e programmi televisivi

La carriera di Adam inizia a prendere lo slancio tanto atteso: collabora con personalità del calibro di Noah Baumbach, Spielberg e dei Fratelli Coen. Lo abbiamo visto nei panni di un affascinante coinquilino dai tratti vagamente hipster (in “Frances ha”), piuttosto che di uno spericolato fotografo (in “Tracks – Attraverso il deserto”) o di un irriverente playboy (in “This is where I leave You”). Ma forse non tutti sanno che il giovane attore deve parte della sua fortuna alla pellicola “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo, grazie alla quale riceve il PremioVolpi a Venezia nel 2014 come “migliore interpretazione maschile”. L’anno scorso lo ritroviamo in “Silence” di Martin Scorsese nelle vesti di padre Francisco Garppe, uno dei sacerdoti gesuiti perseguitati nel Giappone del diciassettesimo secolo. Il tutto a riprova dell’ammirevole versatilità delle interpretazioni di Adam, capace di spaziare tra ruoli comici e drammatici.

Ci sono voluti mesi prima che Adam Driver si convincesse ad accettare la parte di Kylo Ren ne “Il risveglio della forza”, settimo capitolo di Guerre Stellari. Teme che l’assassinio di Han Solo, magnificamente interpretato da Harrison Ford, non sia ben accolto dal pubblico. E gli stessi timori, accompagnati da “un profondo senso di nausea” – così dichiara Adam in una recente intervista- si confermano anche qundo l’attore si ritrova con l’amata Joanne a riguardare le scene del film. Ma, fortunatamente, gli spettatori non hanno tardato ad apprezzare il carattere ambiguo e tormentato del “figlio ribelle” Kylo, così come l’elettrizzante sfida combattuta a colpi di spada con l’affascinante Rey, interpretata da Daisy Ridley.

Ma nella vita reale ha ben poco del suo perfido alter ego cinematografico. Adam Driver è un animo nobile e gentile, disposto a prodigarsi per trasmettere i valori che l’esperienza sul set ha saputo dargli. Da qualche anno è a capo di un’organizzazione no profit nota come “Arte nelle Forze Armate”, che si occupa di promuovere corsi di teatro e spettacoli tra il personale militare. Perché tutti, secondo Adam, abbiamo il diritto di esprimere una parte di noi stessi che altrimenti rimarrebbe inaccessibile. Chissà se sullo schermo de “Gli Ultimi Jedi”, episodio IX di Star Wars lo rivedremo un po’ più addolcito rispetto a prima…