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Agenda Draghi, cos’è: tutti i punti, i contenuti e gli obiettivi

Il premier uscente Mario Draghi

Da stella polare del premier ad elemento di discrimine della campagna elettorale in atto: Agenda Draghi, ecco tutti i punti, i contenuti e gli obiettivi

C’è chi chi la invoca come stella polare per la campagna elettorale in corso e chi l’ha messa a punto non credendo che sarebbe servita come discrimine per le elezioni: è l’Agenda Draghi e i suoi punti ed obiettivi sono stati e restano la via maestra per il presidente del Consiglio uscente. Ed è stato lo stesso Mario Draghi a chiarire in cosa consista la “sua” agenda andando di merito stretto: “Si tratta di una serie di risposte, interventi e riforme”.

Agenda Draghi, punti ed obiettivi

Poi ha chiarito meglio: “Si pensi alla pandemia di Coronavirus, ai fondi che sono arrivati grazie al Pnrr e agli obiettivi raggiunti, alla crescita straordinaria di questi due anni. È difficile dire che esiste un’agenda. Se devo proprio pensare a un’agenda, allora quest’agenda è fatta di cosa?”. A quel punto Draghi ha giocato la sua briscola storica, quella dell’efficienza sul timing: “Prima di tutto questa è fatta di risposte pronte ai problemi che si presentano, quindi la risposta pronta all’emergenza del Covid, la risposta pronta nel consegnare il Pnrr e nel conseguire tutti gli obiettivi finora”. E ancora: “Vorrei veramente riuscire ad arrivare a dare al governo successivo anche il conseguimento di tutti gli obiettivi per quest’anno”. E quando si parla dei punti principali del programma su cui Mario Draghi aveva chiesto al Parlamento di rinnovare la fiducia al governo si toccano note dolenti, perché se prima l’agenda Draghi era elemento unificante, da un mese essa è il divisorio fra chi la invoca e chi non ne ha condiviso alcuni punti mettendo fine all’Esecutivo. 

Tutti gli step di una “road map” per crescere

Fra i punti comunque sono inclusi la riforma del codice degli appalti e della concorrenza, quella del fisco, il piano per fronteggiare l’emergenza energia, il sostegno all’Ucraina. Poi il superbonus 110%, il reddito di cittadinanza e il salario minimo, la riforma della giustizia tributaria, del fisco e della riscossione, il superamento dell’Irap, la razionalizzazione dell’Iva, la riduzione delle aliquote Irpef per i redditi meno alti ed il già citato Pnrr. E proprio il Piano nazionale di ripresa e resilienza secondo Draghi è la chiave di volta per l’Italia: “Entro la fine dell’anno vanno raggiunti 55 obiettivi per ottenere una rata di 19 miliardi di euro”. Una sorta di monito ai suoi successori a rispettare quell’agenda.