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Alessia Pifferi picchiata da altre detenute al carcere di San Vittore: volano insulti, schiaffi e pugni

Alessia Pifferi aggredita detenute carcere

Alessia Pifferi, accusata dell’omicidio della figlia Diana, è stata aggredita da altre detenute al carcere di San Vittore.

Insulti, schiaffi e pugni: Alessia Pifferi, accusata di aver causato la morte per stenti della figlia Diana di 18 mesi, è stata aggredita da un gruppo di detenute nel carcere di San Vittore.

Alessia Pifferi aggredita da altre detenute in carcere

Balzata sulla cresta della cronaca nera nell’estate del 2022 per aver lasciato da sola in casa per una settimana la figlia Diana di 18 mesi per giorni e averne causato la morte per stenti, Alessia Pifferi è rimasta vittima di una feroce aggressione in carcere. La donna, accusata di omicidio volontario e attualmente reclusa a San Vittore, è stata assalita a suon di insulti, calci e pugni da un gruppo di altre detenute.

La rabbia delle detenute culminate nell’aggressione perpetrata ai danni della Pifferi segue lo sgomento suscitato in aula a San Vittore dalle atroci dichiarazioni rilasciate dalla donna.

In aula, la detenuta ha raccontato i momenti che hanno preceduto l’abbandono e quelli che hanno seguito la morte della bambina, ammettendo di avere spesso l’abitudine di lasciare da sola in casa la piccola Diana, seppur per brevi periodi.

“Pensavo che il biberon che le avevo lasciato bastasse”, ha affermato la Pifferi. In questa circostanza, ha anche spiegato di aver mentito alla vicina di casa, alla quale aveva detto di aver affidato la figlia a una babysitter, poiché sotto shock.

Il racconto della donna

La donna, inoltre, ha detto di aver lasciato altre volte la bimba da sola in casa per alcune ore, solitamente di sera o durante la notte. “La lasciavo con il biberon di latte e due bottigliette di acqua e una di tè e, quando tornavo, di solito era tranquilla che giocava nel lettino. La lavavo, la cambiavo, le davo la pappa, ma era tranquilla”, ha detto.

Durante l’udienza, la detenuta ha poi asserito di essere una buona madre e ha lasciato intendere di aver cominciato a lasciare da sola la figlia su influenza del suo ex compagno. “Diana veniva anche in bagno con me, non mi staccavo mai da mia figlia”, ha affermato. “Cominciai a lasciarla da sola perché il signor D’Ambrosio mi aveva detto di lasciarla a casa da sola per andare a fare la spesa”.

A seguito degli interrogatori, durante i quali Pifferi si è sempre mostrata fredda e distante, il procuratore ha escluso che fosse in cura per problemi psichiatrici dovuti alla depressione post partum così come ha scartato l’ipotesi che facesse uso di droga oppure che si fosse rivolta a un centro per ricevere sostegno psicologico.