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Alfie Evans: come sopravvive il piccolo senza macchinari

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Alfie Evans non sarà trasferito in Italia: è infatti stato respinto anche l'ultimo ricorso, così il piccolo dovrà restare a Liverpool

Alfie Evans non sarà trasferito in Italia. Il piccolo dovrà restare all’Alder Hey Hospital di Liverpool, dove da oltre un giorno respira senza l’aiuto della ventilazione. Nella serata di ieri, 25 aprile, è stato respinto il ricorso di Tom Evans e Kate James. I genitori lo avevano presentato affinché il bimbo di 23 mesi, affetto da una malattia neurodegenerativa e al quale l’Italia ha concesso la cittadinanza, fosse preso in cura dall’ospedale Bambin Gesù di Roma.

All’udienza non erano presenti i genitori del piccolo, che hanno preferito stare in ospedale vicino al figlio. In aula c’era invece un rappresentante dell’ambasciata italiana a Londra. Ai tre giudici della corte, il team legale degli Evans ha fatto presente che il bimbo ha bisogno di “un intervento immediato”. Il piccolo non necessita “di un miracolo, ma di una cura palliativa“.

La lotta per la vita di Alfie Evans

Alfie Evans

L’avvocato Paul Diamond, che difende gli interessi della coppia, ha anche aggiunto che un aereo-ambulanza è pronto. Il velivolo è già in attesa di portare in Italia il piccolo “su richiesta del Papa”. Le parole del legale non hanno però convinto i giudici. Così è toccato a uno di loro, Andrew McFarlane, sottolineare da un lato la “tenacia” del padre di Alfie. Dall’altro, invece, si è visto costretto a deliberare la decisione che sembra del tutto eliminare le speranze dell’arrivo in Italia del bambino.

Alfie continua nel frattempo a lottare per restare in vita. Secondo il papà, il bimbo non è stato sottoposto a nessun esame né ad alcuna visita nelle ultime 48 ore. I medici, secondo lui, semplicemente “lo stanno lasciando morire”. “È disgustoso come viene trattato: anche un animale sarebbe stato trattato meglio”, ha ribadito Tom Evans. Il genitore nel contempo ha ingaggiato una battaglia legale contro i sanitari dell’ospedale pediatrico, i quali sono convinti che per il piccolo Alfie non vi sia più alcuna speranza.

I tentativi della famiglia

Tom Evans

Tom Evans ha confermato che il bimbo al momento viene sostenuto con latte, acqua e ossigeno. “Fa quel che può”, ha commentato amareggiato il padre. Aggiungendo che il bimbo “non soffre nè ha dolore” e che insieme alla madre deve praticargli la respirazione artificiale, bocca a bocca. In questo modo lo aiutano quando le sue labbra diventano viola.

“Alfie ha problemi, è in difficoltà”. Questa era stata la prima dichiarazione dell’avvocato di Kate Evans, madre del piccolo Alfie. Il legale si era rivolto alla Corte d’Appello di Londra, composta dai tre giudici Justice McFarlane, Justice King e Justice Coulson. “C’è il pensiero generale che Alfie ormai stia morendo. Probabilmente non soffre, ma tragicamente tutto ciò che potrebbe dargli un apprezzamento della vita, anche una carezza della madre, è distrutto”. Così aveva dichiarato Justice King prima del verdetto di ieri.