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All’asta 5500 reliquie del Titanic e diritti di esplorazione

Titanic

La società Premier Exhibition ha proposto di vendere la collezione: gioielli, abiti, statuti e i diritti per salvare oggetti aggiuntivi dal relitto

Una nuova affascinante teoria apre un giallo sulla storia del Titanic. Secondo il giornalista britannico Senan Molony, la causa principale dell’affondamento della nave nell’aprile 1912 sarebbe stato un incendio all’interno dello scafo, di cui i costruttori erano a conoscenza. Un’ipotesi che andrebbe a sfatare il mito assolutistico e secolare dell’iceberg contro il quale andò a cozzare nell’Oceano Atlantico. Dall’analisi di alcune fotografie sarebbero emersi i segni di fiamme che lente ma inesorabili si erano sviluppate vicino alle caldaie del transatlantico quando ancora si trovava nel porto di Belfast, dove venne costruito. Si era cercato di spegnerle ma senza successo.

Ma il programma della costosa nave andò avanti e l’incendio continuò a indebolire per giorni lo scafo del Titanic fino a quando arrivò a urtare l’iceberg che lo squarciò, facendo inabissare la nave “Inaffondabile”. Nel disastro sulla rotta da Southampton a New York morirono oltre 1500 persone e i responsabili della compagnia costruttrice ordinarono agli ufficiali di bordo di non rivelare nulla di quell’incendio per evitare gravissime accuse.

Nelle ricerche condotte da Molony è emersa anche la volontà di non mostrare i danni che l’imbarcazione già aveva in occasione del suo viaggio inaugurale. A distanza di centosei anni dalla catastrofe, la società Premier Exhibition ha proposto di vendere la collezione recuperata dal relitto recuperato dal fondale oceanico. Gioielli, abiti, statuti, ma anche i diritti per salvare oggetti aggiuntivi dalla nave. Ma non sono mancate le critiche, come quelle del regista James Cameron.

All’asta i ricordi del Titanic

Vanno all’asta i ricordi del Titanic, il transatlantico partito il 10 aprile 1912 da Southampton e diretto a New York che dopo aver urtato, alle 23.40 del 14 aprile un iceberg, affondò, portando con sé 1.517 dei suoi passeggeri. Sono passati più di cento anni da quello che è considerato il naufragio più tragico della storia. Ad aumentare l’alone di notorietà e mistero è l’enfasi generata nel dicembre del 1997 dall’uscita del film diretto da James Cameron. Nel 1985 venne ritrovato a 22 chilometri dal luogo in cui gli esperti credevano che si trovasse e fotografato per la prima volta.

Ora le 5.500 reliquie ripescate dal relitto verranno messe all’asta. Premier Exhibition che ne detiene i diritti (e che ha raccolto il patrimonio dal fondo dell’Oceano Atlantico, allestendo mostre in tutto il mondo per mostrarli) spera di appianare con la vendita i propri debiti. L’asta partirà da un’offerta da 19,5 milioni di dollari avanzata dal ceo e direttore di Premier Exhibitions, Daoping Bao, il maggiore azionista della società. In questo modo spera di entrare in possesso di gioielli, abbigliamento e documenti leggendari. Un patrimonio stimato, quattro anni fa, circa 189 milioni di dollari. Il giudice fallimentare Paul Glenn ha dichiarato che i dirigenti di Premier Exhibitions avranno tempo fino a metà ottobre per accettare le offerte. Il 18 ottobre ci sarà un’udienza per valutare l’offerta più elevata ricevuta e i diritti di recupero della nave.

Il patrimonio del Titanic

L’interesse per i cimeli è forte anche tra il pubblico, i collezionisti e i musei. Nel 2017, per esempio, un cracker sopravvissuto alla tragedia è stato venduto per 23mila dollari. E ancora: un violino di proprietà del leader dell’orchestra del Titanic ha incassato oltre 1,4 milioni dollari un’asta del 2013. Due menù hanno incassato 140mila dollari nel 2012. “I cimeli sono così rari e quasi impossibili da trovare ora”, ha detto John Miottel, che gestisce il Miotel Museum in California, che ha quattro orologi indossati dai passeggeri del Titanic nella sua collezione.

L’operazione tuttavia è stata mirino di numerose critiche. Proprio Cameron che ha visitato la “tomba acquatica” della nave più di due dozzine di volte: ha dichiarato “Bisogna assicurare la collezione, proteggerla, preservarla per le generazioni future. È un’opportunità unica e importante per onorare i passeggeri e i membri dell’equipaggio morti”.

A condividere questa opinione c’è Fredrik Hiebert, archeologo della National Geographic Society. Sul sito web della sua organizzazione ha tenuto a precisare: “A causa di questa bancarotta, la storia umana sparirà dal dominio pubblico”. Inoltre, ha sostenuto un piano dei musei britannici per la comproprietà e la conservazione dei manufatti del Titanic. Tra gli oggetti più ricercati un cherubino che faceva parte della grande scalinata del Titanic per i passeggeri di prima classe. Ma anche un anello di zaffiro blu circondato da 14 diamanti, recuperati da RMS Titanic, un’unità di Premier, legalmente autorizzata a raccogliere artefatti dal relitto del Titanic dal 1994.

La compagnia ha condotto otto immersioni dal 1987 al 2010. Sono state scattate più di 500 mila immagini digitali e girati più di 1.570 ore di video. Il Premier ha cercato di vendere i manufatti. Tuttavia, ha incontrato difficoltà perché le restrizioni imposte da un giudice federale rendono difficile farlo in modo frammentario.