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Anna Elisa Fontana bruciata viva e uccisa dal compagno, svelato il movente dell’atroce gesto

bruciata viva dal compagno perché acceca salutato un uomo

Aveva salutato un uomo: per questo motivo, Anna Elisa Fontana è stata bruciata viva dal compagno ed è morta a soli 48 anni.

È stata bruciata viva e uccisa dal compagno perché aveva salutato un uomo: è questo il movente che si cela dietro la terribile e agghiacciante morte di Anna Elisa Fontana.

Anna Elisa Fontana bruciata viva dal compagno perché aveva salutato un uomo

Onofrio Bronzolino, operaio edile palermitano di 52 anni, ha dato fuoco e ha ucciso la compagna Anna Elisa Fontana, 48 anni, perché la donna aveva salutato un conoscente. Sarebbe questo il movente alla base dell’atroce delitto.

A quanto si apprende, dopo il saluto al conoscente, Bronzolino avrebbe dapprima aggredito verbalmente la compagna e poi fisicamente. Fontana è deceduta nella giornata di lunedì 25 settembre all’ospedale Civico di Palermo presso il quale era stata ricoverata in condizioni critiche con ustioni sul 90% del corpo.

Il movente e i dettagli dell’aggressione

Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, la 48enne avrebbe salutato un conoscente nei pressi di un bar di Pantelleria. Subito, Bronzolino avrebbe cominciato a inveire contro di lei per poi gettarle addosso una tanica di benzina poco dopo aver fatto ritorno a casa con la compagna. Dopo aver riversato l’intero contenuto della tanica sulla donna, il 52enne le ha dato fuoco.

Nel disperato tentativo di spegnere le fiamme, Fontana si è diretta sotto la doccia, sperando che l’acqua potesse salvarle la vita. La sventurata vittima è infine deceduta all’ospedale Civico di Palermo dove era stata ricoverata a causa delle gravissime ustioni.

Le accuse

A seguito della tragedia, Bronzolino è stato arrestato dai carabinieri che hanno dato esecuzione alla decisione della Procura. L’uomo, in un primo momento accusato di tentato omicidio aggravato, dovrà ora rispondere del reato di omicidio aggravato e incendio doloso.

Il 52enne si trova, proprio come era capitato alla compagna, nel reparto del centro ustioni dell’ospedale Civico di Palermo presso il quale è piantonato dai carabinieri. Le indagini sul caso sono state affidate ai militari della stazione di Pantelleria e della Compagnia di Trapani.