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Arrestato per l'incendio ai ripetitori contro "il 5G ed il nuovo ordine mondiale"

Digos e polizia hanno arrestato un 26enne macedone

Un uomo è stato arrestato per l'incendio ai ripetitori contro "il 5G, le misure adottate contro la pandemia da Covid ed il nuovo ordine mondiale"

In Toscana un uomo è stato arrestato per l’incendio ai ripetitori contro “il 5G ed il nuovo ordine mondiale”. La Digos ferma un 26enne macedone che avrebbe appiccato nove roghi fra Pisa e Livorno. E il fermato avrebbe incendiato ripetitori di telefonia per attaccare il ‘nuovo ordine mondiale’, in pratica l’entità di cui le antenne 5g e misure anti Covid sarebbero il “totem”. 

Incendio contro il “nuovo ordine mondiale”

In carcere ad opera della polizia ci è finito perciò un 26enne di nazionalità macedone. L’uomo è accusato per alcuni incendi commessi tra Livorno e Pisa nel periodo che va dal 29 ottobre al 1 novembre. Quei roghi, in numero di 9, vennero appiccati dolosamente in soli 3 giorni. E gli spot colpiti furono ripetitori di telefonia, camper, una motrice di veicoli industriali e a una centrale Terna dell’energia elettrica. L’innesco era benzina o liquido infiammabile.

Le indagini, il fermo e la perquisizione

A quel punto la Digos ha iniziato a visionare i filmati delle telecamere e analizzato altri dati, oltre ad aver “pedinato e intercettato il telefono dell’uomo”. I media spiegano che il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere, ritenendo la sussistenza di gravi indizi e che la casa dove vive l’uomo è stata perquisita. All’interno “documenti e supporti informatici” con il 26enne che in attesa di interrogatorio avrebbe consegnato un documento scritto in cui ribadisce le sue motivazioni.