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Attentato Parigi, fermata famiglia dell'attentatore: nella sua auto trovato Corano e inno all'Isis

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Attentato di Parigi che ha visto il fermo di alcune persone che sembrano vicine all'attentatore. Proseguono le indagini. Intanto un ferito è stato dimesso

Attentato di Parigi che ha scosso l’opinione pubblica. Ancora una volta la capitale della Francia è stato palcoscenico di un fatto sanguinoso. Quello che è avvenuto ieri è l’ennesimo episodio di un periodo nero per quanto riguarda la normale vita di ogni libero cittadino.

In questo periodo la Francia è sul piedistallo più alto dell’opinione pubblica per le imminenti elezioni per raggiungere l’Eliseo che si terranno il prossimo 23 aprile per quanto riguarda il primo turno e, nel caso di ballottaggio, si voterà poi il seguente 7 maggio 2017 per un mandato presidenziale che ha durata di 5 anni.

Ieri sera, sugli Champs-Elysees della capitale francese, Karim Cheurfi, 39 anni, armato di un kalashnikov, ha sparato uccidendo un poliziotto e ferendone altri due prima di esser a sua volta colpito a morte. E’ arrivata una rivendicazione per questo fattaccio di cronaca da parte dell’Isis.

In mattinata sono state fermate e interrogate da parte dei servizi antiterroristi tre persone, che sono state ritenute vicine al terrorista ucciso e che sembrano far parte di una cellula eversiva.

Karim Cheurfi era stato arrestato per minacce alla Polizia nel mese di febbraio ma era stato poi rilasciato permancanza di prove. Dopo la sparatoria di ieri, nella sua auto sono stati ritrovati degli appunti che erano scritti a mano con appuntato l’indirizzo della Dgsi.

All’interno della vettura sono stati trovati anche un libro del Corano, dei fogli scritti ineggianti all’Isis oltre ad un fucile a pompa e anche alcuni coltelli. Insomma un piccolo arsenale.

L’attentato di ieri sera a Parigi non ha nulla a che vedere con quello accaduto in Belgio. L’ipotesi era scaturita dopo che aveva preso corpo l’avviso di ricerca nei riguardi di un uomo diramato dalle autorità del Paese: la persona ricercata infatti si è presentata spontaneamente alle autorità di Anversa negando il proprio coinvolgimento con il fatto di Parigi e dimostrando di avere un alibi.

Nel frattempo il secondo poliziotto ferito sugli Champs-Elysees è stato dimesso dall’ospedale Georges Pompidou. La sua salvezza durante la sparatoria è stato l’aver indossato il giubbotto antiproiettili. Avrà però bisogno adesso di un sostegno psicologico.

La persona ferita la piede, di nazionalità tedesca, dovrà invece esser operata all’arto. Si è tenuto intanto il Consiglio di difesa presso l’Eliseo subito dopo l’attentato di ieri sera. Oltre al presidente Hollande hanno partecipato i ministri della Difesa, dell’Interno, della Giustizia e degli esteri. Presenti anche i capi dei servizi di sicurezza, dell’Intelligence e delle forze armate.

Attenzione ovviamente alta in tutto il paese transalpino in vista delle elezioni ma non solo. Guardia alta per evitare nuovi attentati, soprattutto nella Capitale ma non solo.