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Aumentano gli adolescenti dipendenti da social e videogame

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Sono 700mila gli adolescenti dipendenti da social e videogame: lo ha reso noto una ricerca promossa dal dipartimento Politiche Antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri e dal Centro nazionale dipendenze e doping dell'Istituto superiore di Sanità.

Sono 700mila gli adolescenti dipendenti da social e videogame. Lo ha reso noto un nuovo studio italiano promosso dal dipartimento Politiche Antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri e dal Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto superiore di Sanità. Molti di loro sono capaci di chiudersi in camera, sostituendo la vita reale con la realtà virtuale. In Italia, il tempo medio trascorso sul web è di circa sei ore al giorno. La situazione è peggiorata dopo il periodo di pandemia, che ha minato la serenità mentale di molti giovanissimi, i quali hanno risposto a questo disagio isolandosi e divenendo sempre più attaccati alle nuove tecnologie.

Adolescenti: dipendenti da social e videogame, il pericolo hikikomori

Tirando le somme, analizzando i dati raccolti su oltre 8.700 studenti di un’età compresa tra 11 e 17 anni, quasi il 12% degli adolescenti (per la maggior parte maschi) è a rischio dipendenza da videogame e quasi il 2,5% fa un uso smoderato dei social media. Un buon 1,8% si chiude in camera per mesi, avendo come strumenti di contatto col mondo esterno solamente pc e/o cellulare.

Mencacci: “Ragazzi vittime di ansia e depressione”

Il co-presidente Sinpf, Marco Mencacci, ha commentato la situazione tramite una dichiarazione riportata da SkyTg24: “I ragazzi oggi sono più spesso vittime di ansia e depressione, meno inseriti nel tessuto sociale”.