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Aumento della bolletta elettrica: ecco la verità

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L'aumento della bolletta elettrica non è mirato a risanare completamente il debito creato dagli utenti morosi, ma solo degli 'oneri generali'

Nelle ultime ore ha creato allarmismo la notizia secondo la quale sarebbe previsto un aumento della bolletta elettrica per un vaolere complessivo che ca dai 30 ai 35. Questo aumento dovrebbe andare sotto la voce ‘oneri generali di sistema‘, che secondo le varie e false notizie che circolano sulla piattaforma Whatsapp, andrebbero a ricoprire i debiti degli utenti morosi. Ma qual è la verità?

Aumento della bolletta elettrica: ecco la verità

Ha creato scandalo e allarmismo la notizia che gira sulla piattaforma Whatsapp secondo la quale sarebbe previsto nel breve termine un aumento della bolletta elettrica, mirato a risanare il debito creato dagli utenti morosi. Ma questa notizia può considerarsi assolutamente una bufala. Secondo la ‘catena’ di messaggi, l’aumento dell’imposta sarebbe stato inserito sotto la voce ‘oneri generali di sistema‘.

Questo nominativo in bolletta, in realtà, è già presente da qualche tempo e non è assolutamente mirato al risanameto del debito creato dai morosi. La somma corrispondente a tale voce ricopre la quota che l’ente di energia elettrica versa per far funzionare la rete di distribuzione, oltre che a finanziare incentivi alle fonti rinnovabili. Una cifra che si aggira intorno a non più del 20% della nostra bolletta.

Questa cifra non va nelle tasche del gestore di energia elettrica, bensì in quelle dei distributori, che a loro volta li versano in una sorta di ‘fondo comune’, detto GSE, gestore dei servizi energetici. Il mancato pagamento delle imposte, quindi, con una concatenazione di eventi potrebbe portare anche al fallimento delle aziende distributrici, creando non pochi scompensi e danni.

Perchè pagare?

Il mancato pagamento di questi oneri ha già portato al fallimento di molte delle aziende distributrici e onde evitare che accada ancora l’Arera, l’autorità per l’energia elettrica, per i gas e i rifiuti ha deliberato che saranno gli utenti in regola a pagare gli ammanchi registrati a partire da gennaio 2016. La quota, quindi inserita nella nostra bolletta non andrà a risanare il debto dei morosi e delle loro bollette epr intero, ma solo nella misura degli oneri, funzione che tende a salvaguardare gli enti distributori e che fa sì che non si avviino al fallimento.

Fare ricorso al Tar rimane quindi un’azione poco risolutiva ed inutile. I ’35 euro’ addebitati risultano, in quest’ottica, una enorme fake news, anche perchè il provvedimento entrerà in vigore da qui ad un anno con una spesa prevista decisamente inferiore a quella prospettata dall’allarmante messaggio su whatsapp. La dinamica di risanamento risulta comuqnue ingiusta nei confronti degli utenti in regola ed ha raccolto infatti l’attenzione del Codacons. Per l’epilogo di questa vicenda bisognerà, quindi, ancora attendere.