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Aviaria, Oms: “Se servirà, vaccino pronto in 4-6 mesi, con 8 miliardi di dosi annue”

L'Oms annuncia la possibilità di un vaccino contro l'aviaria

L'Oms ha annunciato che se dovesse essere necessario, il vaccino contro l'aviaria potrebbe arrivare in 4-6 mesi.

Per il momento non dovrebbe essere necessario, ma se dovesse servire, l’Oms ha già annunciato che il vaccino contro l’aviaria potrebbe essere pronto il 4-6 mesi.

Aviaria, Oms: “Se servirà, vaccino pronto in 4-6 mesi”

L’influenza aviaria H5N1 è un’osservata speciale, ma per il momento “non è necessaria la produzione di un vaccino contro una pandemia per l’uomo“. A chiarirlo l’epidemiologa Maria Van Kerkhove, a capo del dipartimento Preparazione e prevenzione contro epidemie e pandemie (Epp) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). L’esperta ha spiegato che c’è un sistema pronto ad attivarsi in caso di rischi per la salute.

A differenza di quanto avvenuto per il Covid, secondo Van Kerkhove, l’iter per la produzione del vaccino sarebbe più rapido. L’esperta stima “in 4-6 mesi il tempo necessario per l’arrivo delle prime dosi“. L’Oms ha accordi con le aziende farmaceutiche “per l’accesso all’11-12% della produzione in tempo reale di vaccini per distribuirli agli Stati membri in base al rischio“.

Aviaria, i candidati al vaccino e l’alert globale

Per quanto riguarda l’aviaria, l’esperta ha precisato che i vaccini candidati al momento sono due. Ha poi insistito sull’importanza del Global Influenza Surveillance and Response Systems, rete composta da 152 centri nazionali in 130 Stati membri che funziona come “meccanismo globale di sorveglianza“. Attraverso questo sistema, la comunità internazionale prepara la risposta rapida. Funziona da “alert globale per i nuovi virus influenzali e altri patogeni respiratori“.

L’obiettivo è la produzione tempestiva di vaccini. “Le autorità nazionali possono prendere in considerazione l’uso per la produzione di vaccini in lotti pilota, per sperimentazioni cliniche e altri scopi di preparazione in base a valutazioni del rischio e necessità per la salute pubblica” ha aggiunto l’esperta dell’Oms.