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Benessere e qualità di vita

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Negli ultimi tempi si è dedicata un’attenzione sempre maggiore verso l’ottenimento del benessere soggettivo, che come dimostra la ricerca è correlato sia ad indicatori oggettivi quali, reddito, status sociale e condizioni di salute che a indicatori soggettivi. Tuttavia i soli fattori ogg...

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Negli ultimi tempi si è dedicata un’attenzione sempre maggiore verso l’ottenimento del benessere soggettivo, che come dimostra la ricerca è correlato sia ad indicatori oggettivi quali, reddito, status sociale e condizioni di salute che a indicatori soggettivi. Tuttavia i soli fattori oggettivi- in particolare gli indicatori economici- non forniscono una valutazione adeguata delle risorse di un individuo, del suo livello di integrazione sociale e del suo successo nel perseguire obiettivi personali e professionali. (Veenhoven, 2002). Stiamo parlando della Psicologia Positiva, una branca di indagine psicologica che trae la sua origine a partire da due prospettive teoriche di base. La prima, definita edonica (Kahneman, diener e Schwarz, 1999) si interessa della dimensione affettiva (presenza di emozioni positive e assenza di emozioni negative) e del grado di soddisfazione della vita; la seconda, definita eudaimonica (Ryan e Deci, 2001), si riferisce all’autorealizzazione, intesa come attualizzazione delle potenzialità, risorse e predisposizioni individuali all’interno di un processo di costruzione di significati e di condivisione di obiettivi. Sen (1992) introduce nel concetto di benessere quello di agency. Questo termine rimanda all’azione, un’azione caratterizzata da intenzionalità e autodeterminazione. Benessere e agency hanno sfumature semantiche differenti: il benessere si connette al raggiungimento delle funzionalità individuali, l’agency invece rappresenta il perseguimento attivo di obiettivi rilevanti per la persona.
L’individuo può perseguire obiettivi che ritiene rilevanti ma non necessariamente connessi con il proprio benessere personale. Può investire risorse ed energie in attività rilevanti per la comunità e sacrificare alcune delle proprie funzionalità: tempo libero, riposo, possesso di beni materiali e gli agi.
Per il conseguimento di uno status di benessere soggettivo è importante invece identificare le potenzialità individuali per poter tessere buone relazioni sociali e accrescere l’autostima e la creatività in un modo psicologicamente sano.