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Bimba in ginocchio sulle noci per un brutto voto a scuola: padre a processo per maltrattamenti

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"Non le ho mai fatto del male. Si è inventata ogni cosa", così il patrigno si è provato a giustificare. Ora è a processo.

Non c’è limite alla crudeltà umana, alle cattiverie e alle violenze insensate, brutali e disumane. Lo testimonia quanto accaduto in provincia di Torino, dove una bimba è stata costretta a rimanere in ginocchio sulle noci, oltre a essere stata vittima di ripetuti maltrattamenti. Il responsabile delle violenze sarebbe il patrigno, che ora è a processo. L’uomo ha persino tentato di difendersi, dando la colpa alla bambina, i cui racconti – a sua detta – sarebbero frutto della fantasia.

Bimba in ginocchio sulle noci e altri maltrattamenti: cos’è successo

Sarebbe un cittadino romeno di 40 anni residente in provincia di Torino il responsabile dei continui maltrattamenti nei confronti della bambina, picchiata per qualsiasi sciocchezza. L’uomo sarebbe il suo patrigno.

Come reso noto dal Corriere della Sera, le indagini sono state coordinate dalla Procura di Torino e i fatti risalgono al 2018, quando la bimba frequentava la quarta elementare.

La piccola ha trascorso i suoi primi anni di vita in Romania con i nonni. La madre si è poi trasferita in Italia per lavoro e proprio nel nostro Paese ha incontrato e sposato l’imputato. I due hanno poi avuto una figlia e la figliastra dell’uomo ha cominciato a essere vittima di numerose violenze. Era sufficiente un brutto voto a scuola per finire in ginocchio sui gusci delle noci.

La denuncia degli insegnati

La madre della bambina non ha mai denunciato gli episodi, anzi pare che difendesse il compagno. Ad accorgersi della situazione sono state le sue maestre. Un giorno, infatti, l’alunna ha lamentato alcuni dolori alla schiena. Sollevandole la maglietta, l’insegnante ha scoperto i segni evidenti delle violenze. Dopo essere stata portata in ospedale per i dovuti accertamenti, sono intervenuti i servizi sociali.

Era il 9 dicembre del 2018: la bimba è stata subito trasferita in una comunità. Alla madre è stato notificato l’allontanamento, ma lei si è mostrata indifferente e ha accuato la figlia, definendola persino “una bugiarda patologica”.

A denunciare poi quanto subito è stata la giovane vittima. L’elenco delle violenze è tremendo. Ha subito escoriazioni sul naso, una lesione di 21 centimetri sul braccio, altre sulla spalla, sulla tibia, sui glutei, sulle cosce, sullo sterno, sopra i capezzoli, sulle ginocchia e lungo la schiena.

Il patrigno è a processo: “Solo qualche sculacciata”

Dopo i racconti della vittima, il suo patrigno è finito sotto processo: la sentenza è prevista per il prossimo 17 febbraio.

L’uomo, tuttavia, cerca di difendersi e parla solo di “qualche sculacciata”. Quindi ha aggiunto: “Non le ho mai fatto del male. Si è inventata ogni cosa, riportando i racconti della mia infanzia. Io venivo picchiato, bastonato e costretto a stare in ginocchio sui gusci di noci. Si faceva così a quei tempi, quando c’era il comunismo. Quando c’era Ceausescu”.