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Bimba morta di malaria, il papà su Facebook: 'Impotenti, così ci si sente'

Bimba morta di malaria

"Impotenti, così ci si sente nell'affrontare una malattia infida e aggressiva come la malaria", è quello l'inizio del post straziante scritto su Facebook dal padre della bambina di 4 anni morta pochi giorni fa per via della malaria. Un grido di dolore derivante dalla perdita di un piccolo essere v...

“Impotenti, così ci si sente nell’affrontare una malattia infida e aggressiva come la malaria”, è quello l’inizio del post straziante scritto su Facebook dal padre della bambina di 4 anni morta pochi giorni fa per via della malaria. Un grido di dolore derivante dalla perdita di un piccolo essere voluto, aspettato e cresciuto fino a quando poi non è stato strappato dalla vita a causa di una brutta malattia.

“Nonostante la cordialità e l’impegno costante di medici e infermieri. Impotenti, così ci si sente quando i media ti assediano senza rispettare il tuo dolore”. Un dolore immenso espresso che il padre della bimba di 4 anni ha voluto esprimere dopo i ricoveri a Portogruaro (Venezia) e a Trento e il costatato decesso della figlia.

Bimba morta di malaria, il pensiero del padre

Il post di Facebook dell’uomo è stato condiviso mille volte, a dimostrazione di quante persone gli siano vicino e comprendano appieno la sofferenza che lui e la famiglia sta vivendo. Marco Zago, il papà della piccola Sofia ha poi continuato spiegando che “purtroppo ammalarsi in Italia non è una sfortuna ma una colpa”. “Impotenti, così ci si sente – ha continuato il 40enne trevigiano nel post – nell’apprendere dai giornali che il corpo di tua figlia è sottosequestro prima e che verrà sottoposto ad autopsia poi, senza essere stati minimamente informati, neanche si trattasse dei beni di un malavitoso”.

Il riferimento di Marco Zago è chiaramente all’autopsia che è stata disposta dalla magistratura dopo l’inizio delle due indagini sulla morte della piccola Sofia. Un’indagine che è stata avviata a Brescia dove è morta agli Spedali Civili mentre l’altra, a Trento, dove era stata ricoverata in precedenza prima del trasferimento d’urgenza in seguito alla diagnosi di malaria.

Purtroppo, solamente dopo l’esame del medico legale, la Procura di Trento ha dato il via libera a Brescia per la sepoltura della bambina e dunque per la riconsegna del corpo ai familiari che potranno così celebrare il funerale e darle l’ultimo saluto.

Dunque, un calvario che sembra non terminare mai e che forse, potrebbe rallentare solo una volta che la bimba deceduta verrà consegnata alla famiglia per l’ultimo saluto.