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Bologna, da luglio introdotto il limite di velocità a 30 all'ora

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Dal primo luglio Bologna diventerà la prima grande città 30 d'Italia. Lo ha confermato il sindaco.

Bologna, dal primo lungo, diventerà la prima grande città 30 d’Italia. A confermarlo il sindaco Matteo Lepore, che spera che la limitazione del traffico a 30 chilometri orari in città possa diventare presto “legge nazionale”.

Bologna, da luglio introdotto il limite di velocità a 30 all’ora

Dal primo luglio, Bologna diventerà la prima grande città 30 d’Italia. Lo ha confermato il sindaco del capoluogo emiliano, Matteo Lepore, che spera che la limitazione del traffico a 30 chilometri in città possa diventare presto “legge nazionale“. A giorni inizierà una fase di transizione che durerà fino al primo gennaio 2024, quando entreranno in vigore le sanzioni per chi percorrerà le strade di Bologna ad una velocità più sostenuta. Questi mesi sono necessari per fare degli interventi importanti, come attrezzare la città con 500 cartelli, segnaletica orizzontale tra cui 300 bollino sulla strada, organizzare corsi di guida sicura e informare i cittadini. Il provvedimento riguarda circa il 70% delle strade di Bologna, mentre un centinaio di strade, piazze e rotonde, rimarranno con il limite a 50 chilometri.

Bologna, limite di 30 km all’ora: “L’obiettivo è morti zero sulle strade”

L’obiettivo è morti zero sulle strade. Vogliamo dare un segnale forte a livello nazionale” ha spiegato Matteo Lepore. “Rallentare le auto significa poter dare più spazio alle persone e restituire tempo alle loro vite. Andando più piano, andremo più veloce tutti quanti, arriveremo a destinazione, ci saranno più aree scolastiche pedonali, più attraversamenti sicuri, pedibus e aree verdi. È un investimento di 24 milioni di euro che mettiamo per rendere più sicure le strade” ha aggiunto il primo cittadino, spiegando che ci sarà anche il progetto Impronta verde per realizzare sei parchi urbani. Valentina Orioli, assessora alla Nuova mobilità, infrastrutture, vivibilità e cura dello spazio pubblico, valorizzazione dei beni culturali e Portici, ha spiegato che serve un cambio di regole e comportamenti, per “un diverso modello di città“.