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Ministro Bonisoli: "Cancelleremo musei gratis la domenica"

Bonisoli

Il ministro annuncia di voler cancellare la gratuità domenicale dei musei, lasciando a possibilità ai singoli enti di decidere se applicarla

“Dopo l’estate elimineremo le domeniche gratuite ai musei”. Ad annunciarlo, oggi martedì 7 luglio 2018, il Ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, nel corso della sua visita alla Biblioteca Nazionale di Napoli.

L’annuncio del Ministro Bonisoli

Il ministro parlando con la stampa ha spiegato che “le domeniche gratis andavano bene come lancio pubblicitario, ma se continuiamo così, a mio avviso andiamo in una direzione che non piace a nessuno. Per l’estate non cambia nulla, ma poi le cose cambieranno”. Lascerò maggiore libertà ai direttori, se vogliono mettere una domenica gratuita non c’è niente di male, ma quando obbligo a farla non va bene”.

Contrario all’obbligo imposto ai direttori

Il ministro esprime infatti delle forti perplessità sull’obbligo imposto per decreto, che crea alcune situazioni paradossali. Per esempio, in riferimento al parco storico di Pompei, il ministro afferma “penso ad esempio- a Pompei: chi ci va a novembre? Magari la prima o tutte le domeniche di quel mese si può aprire gratis perché non c’è tanta gente. Il problema è quando si viene costretti dal ministero ad aprire la prima domenica di agosto, con migliaia di turisti stranieri che arrivano e pensano che gli italiani sono pazzi perché li fanno entrare gratis”.

Rivisto il decreto franceschini

Una decisione che andrà a quindi a rivedere il decreto Franceschini, e che coinvolge i 480 musei che in Italia sono inseriti nel programma, tra cui troviamo tra gli altri il Cenacolo di Leonardo da Vinci, l’Anfiteatro Flavio e il suo parco archeologico, le Terme di Caracalla, la Pinacoteca di Brera, Ostia Antica, gli Uffizi di Firenze e Pompei.

La decisione verrà rimessa al singolo museo

Il ministro Bonisoli annuncia quindi l’intenzione di rimettere al direttore del singolo museo la decisione se applicare o meno lo sconto domenicale, nella consapevolezza che gli amministratori devono fare i conti con ristrettezze economiche che non sempre rendono possibile rinunciare alle entrate domenicali.

E negli altri paesi come si fa?

Anche negli altri altri paesi si è cercata una soluzione che potesse far coincidere la necessità di sovvenzionamento degli istituti con il mantenimento di tariffe che potessero essere accessibili per tutti, e si sono trovate soluzioni.

Se per esempio a New York l’offerta ai musei statali è libera, e pur dando l’indicazione di massima di 20$, lasciano l’utente libero di decidere quanto donare. Una soluzione simile a quella adottata nel Regno Unito, dove i musei sono addirittura privi di biglietteria, salvo ospitare una teca all’ingresso, dove il visitatore – se lo vuole – potrà lasciare la propria donazione.

In Spagna i musei praticano un tariffa ridotta per le ultime ore di apertura, e si prevede la possibilità per famiglie numerose e disoccupati di avere forti sconti.

In altri paesi, come Russia e India i musei praticano tariffe differenti tra i cittadini nazionali e gli stranieri, facendo pagare ai visitatori privi di passaporto nazionale cifre anche molto superiori a quelle pagate dai cittadini. Una decisione sotto un certo aspetto sicuramente discriminatoria, ma che trova un proprio fondamento nel fatto che si ritiene che i cittadini già contribuiscano al mantenimento del patrimonio artistico culturale attraverso il pagamento delle tasse allo stato.