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Calabria, il presidente Spirlì su Mussolini: "Bisogna dare una valutazione positiva a quello che merita"

Mussolini

Il presidente della Calabria Nino Spirlì ha rilasciato alcune dichiarazioni su Mussolini, invitato a effettuare una rilettura del fascismo.

L’attuale presidente della Calabria, Nino Spirlì, ha rilasciato alcune dichiarazioni volte a sottolineare quanto di positivo sia stato fatto in Italia nel periodo del ventennio fascista, sotto la guida del Duce.

Calabria, il presidente Spirlì su Mussolini: “Dare una valutazione positiva a quello che merita”

Nel corso di un’intervista rilasciata a Klaus Davi durante la sua partecipazione al programma KlausCondicio, in onda su YouTube, il presidente della Calabria Nino Spirlì ha espresso alcune considerazioni in merito all’operato politico di Benito Mussolini.

In questo contesto, infatti, l’ex vicepresidente della Calabria, che ha assunto l’incarico di presidente dopo la prematura e improvvisa scomparsa di Jole Santelli, ha asserito: “Condanna assoluta e totale delle leggi razziali e delle guerrecoloniali, della Seconda Guerra Mondiale e di Salò. Ma bisogna riconoscere che il Duce è stato soprattutto all’inizio fautore di una rivoluzione sociale. Per la sua parte socialista mi piace dire che andrebbe riletto e nella rilettura dare una valutazione positiva a quello che la merita, poi c’è altro che non la merita. Una rilettura oggi si può fare”.

Il governatore, poi, insistendo sulla necessità di procedere a una rilettura della dittatura fascista, ha precisato: “Il fascismo ha creato le case popolari, le pensioni, l’assistenza all’infanzia, l’assistenza alle donne, le bonifiche, l’industrializzazione, la grande industria della cinematografia con la costruzione di Cinecittà. Insomma, tante e tante cose sono state fatte in quegli anni e io non posso dimenticarlo. Perché sarebbe come dire che dalla Prima Repubblica dobbiamo cancellare tutto perché ci sono state anche le stragi”.

Calabria, il presidente Spirlì su Mussolini: le reazioni del centrosinistra

Le riflessioni di Nino Spirlì in materia di fascismo hanno scatenato le reazioni e le proteste di politici del centrosinistra.

Il leader di Sinistra Italiana, Nicola Frantoianni, ad esempio, ha duramente criticato le parole del governatore della Calabria, sostenendo: “Immagino che domani Tajani, Meloni e Salvini a Lamezia annunceranno la cacciata dalla loro coalizione per le prossime elezioni regionali di un tale che elogia Mussolini e il regime fascista, infarcendo le sue farneticanti parole di bufale, di falsità storiche, di pregiudizi e di ignoranza”.

Nino Spirlì, infatti, è candidato alle prossime elezioni regionali della Calabria insieme al candidato di centrodestra Roberto Occhiuto di Forza Italia.

L’ira del leader di Sinistra Italiana è stata accompagnata anche dalle affermazioni del deputato del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione Giustizia in Senato, Mario Perantoni, che ha ammesso: “Spero che i calabresi sapranno rispondere adeguatamente alle provocazioni antistoriche di Nino Spirlì sul fascismo – e ha aggiunto – spero, cioè, che lo mandino a casa, perché la Calabria non merita tali rappresentanti”.

Calabria, il presidente Spirlì su Mussolini: le critiche dell’ANPI

La vicenda è stata commentata anche dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI). Il presidente dell’ANPI, Gianfranco Pagliarulo, ha riferito all’AdnKronos quanto segue: “Il Presidente della Regione Calabria Nino Spirlì nel riciclare la solita tiritera per cui ‘il fascismo ha fatto anche cose buone’, nella vulgata ‘nera’ piena di bufale ha omesso soltanto di dire che allora i treni arrivavano in orario. Non una parola sul fatto che il fascismo è stato una dittatura, che ha negato ogni forma di libertà agli italiani, che ha condannato ad anni e anni di carcere o di confino tanti antifascisti, che ha portato a morte direttamente o per le violenze precedentemente subite i nomi più nobili – da Matteotti, a Gramsci, a Gobetti, ai fratelli Rosselli, a Giovanni Amendola – a cui si ispira la Repubblica di cui è autorevole rappresentante. Gli suggerisco la lettura del libro di Francesco Filippi ‘Mussolini ha fatto anche cose buone’. Colpisce che Spirlì chiami proprio Mussolini ‘il Duce’. Un riflesso pavloviano? Rimane l’inquietante tentativo di riabilitare il fascismo da parte di un uomo delle istituzioni. Francamente non ne possiamo più”.