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Cambiamenti climatici: gli effetti sul futuro dell'Italia

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I cambiamenti climatici avranno degli effetti importanti sul futuro dell'Italia, con scenari più o meno ottimisti.

In questo maggio piovoso, in cui l’Emilia-Romagna è stata devastata dall’alluvione, ci sono tante domande e tanti dubbi sul futuro dell’Italia. I cambiamenti climatici avranno degli effetti importanti e significativi. Cambiamenti che aprono scenari più o meno ottimisti.

Cambiamenti climatici: gli effetti sul futuro dell’Italia

L’Italia sta cercando di combattere la lotta alla crisi climatica in prima linea, come si è visto negli ultimi anni. Ma quali sono i rischi a cui va incontro il nostro Paese a causa dei cambiamenti climatici? La Fondazione CMCC, il Centro Euro-mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, ha elaborato delle mappe interattive che rispondono a domande pratiche sul futuro dell’Italia. Molte risposte dipendono dalle scelte delle persone. Esistono due scenari diversi. Il primo prevede che il nostro agire vada avanti come ora, indifferente alla catastrofe imminente. Se questo si dovesse arrivare nel 2100 avremo concentrazioni atmosferiche di CO2 triplicate o quadruplicate. Il secondo scenario prevede azioni per arginare le emissioni, con interventi di stabilizzazioni che faranno calare le emissioni entro il 2070.

Le mappe del CMCC consentono di scegliere uno dei due scenari per vedere quali sarebbero gli effetti in Italia. Per quanto riguarda le temperature, i diversi scenari sono d’accordo sul fatto che ci sarà un aumento fino a 2°C nel periodo 2021-2050. Nello scenario più pessimistico sono previsti rialzi anche di 5-6 °C nelle zone alpine e durante la stagione estiva. La pioggia si concentrerà in precipitazioni più intense e meno frequenti, come si è già iniziato a notare nell’ultimo periodo. I periodi secchi si allungheranno, tra un acquazzone e l’altro. Per quanto riguarda il mare, si inizia a notare un aumento delle temperature superficiali e del livello, dell’acidificazione delle acque e dell’erosione costiera. Per fine secolo le temperature del mare potrebbero aumentare anche di 3,5 °C.

Cambiamenti climatici: dove si rischia di più

Le probabilità di eventi climatici estremi non è solo una minaccia futura, perché negli ultimi due decenni il rischio in Italia è già cresciuto del 9%. Il contesto più a rischio sono l’ambiente urbano, più suscettibile alle ondate di calore e alle precipitazioni intense. Potrebbe esserci un aumento delle patologie legate allo stress termico e all’interazione tra temperature alte e inquinanti atmosferici. Previsto anche l’aggravarsi del rischio idrogeologico nelle zone alpine e appenniniche, le più interessate da fenomeni di dissesto legati allo scioglimento di neve e ghiacci. Si assisterà anche ad una diminuzione della quantità delle risorse idriche rinnovabili superficiali e sotterranea. Un problema che riguarderà anche la qualità dell’acqua. Ci saranno prolungati periodi di siccità, con precipitazioni intense ma meno frequenti. Il fenomeno sarà più marcato nel Sud Italia per la possibile minore disponibilità idrica; per le stesse ragioni si potrebbe verificare un impatto anche sul settore dell’allevamento. Potrebbe prolungarsi anche la stagione degli incendi.

Insieme alle temperature cresceranno anche i costi per i danni dovuti ai disastri. In questi giorni abbiamo assistito all’alluvione in Emilia-Romagna, che ha portato ad un terribile bilancio e a danni davvero molto ingenti. Se un aumento delle temperature inferiore ai 2 °C costerà circa lo 0,5% del PIL nazionale, per un aumento medio di temperatura di 4 °C rispetto all’era preindustriale le perdite di PIL pro capite potrebbero arrivare al 7-8% entro il 2100. Le conseguenze economiche e sociali dei cambiamenti climatici investiranno soprattutto le fasce più povere della popolazione, rendendo ancora più profonde le disuguaglianze.