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Carlo Conti piace perché non è mai sopra le righe (e se ne frega delle accuse di fare programmi tutti uguali)

carlo conti rai

Il conduttore toscano è un baluardo della Rai, un genio perché intercetta i gusti del pubblico, è semplice e bonario ed è per questo che piace alle famiglie. La sua non risposta alle varie critiche dice molto.

Lo scorso sabato, lo spin off di un programma cult di Carlo Conti, I migliori anni dell’estate ha registrato una media di quattro milioni di telespettatori e il 24% di share, cifre che nei canali generalisti del digitale terreste sono sempre più rare. Questi traguardi si raggiungono non solo perché un prodotto è di qualità ma perché alla guida c’è un personaggio amato, familiare, rassicurante come Carlo Conti, uomo Rai per eccellenza. La “costola”, in confronto al programma originale, ha voluto raccontare e racconterà nei prossimi sabati usi, costumi, società, tendenze, televisione e musica delle estati più belle degli italiani; nonostante le piogge, vista la stagione e l’arrivo del caldo, una strategia di marketing che ha premiato non poco.

Se nel 2023 è davvero difficile inventare un qualcosa di originale in tv, come sulle piattaforme, Carlo Conti ha la fortuna di spaziare in conduzioni molto diverse tra loro; se I migliori anni e Tale e Quale show hanno una caratura familiare, Lo Zecchino d’oro ha un appeal molto semplice, bambinesca e sorridente, mentre I David di Donatello sono un qualcosa d’istituzione. In tutti questi programmi, Carlo Conti appone sì una conduzione diversa ma il suo marchio si riconosce sempre: sguardo diretto in telecamera, voce chiara e sguardo di chi prende seriamente ciò che fa.

Se soprattutto su Rai1 Carlo Conti spazia in tre o quattro programmi all’anno, tra serialità (intesa come più puntate) ed eventi di una sera, è vero anche che negli ultimi anni l’abbiamo visto ideatore di due esperimenti: Ora o mai più e The Band. Il mio ha avuto due stagioni e siamo certi che la rete ammiraglia di Viale Mazzini lo rimetterà quanto prima in palinsesto, in primis perché è un’idea originale e in secundis perché, sotto la guida di Amadeus, ha avuto un importante riscontro di pubblico. The Band, sempre su Rai1, pur non brillando in ascolti con una media del 14% di share, ha fatto molto parlare per lo stile innovativo; sulla scia del successo mondiale dei Maneskin, un programma del genere avrebbe avuto più senso su Rai2, dove Dalla strada al palco condotto dal cantante Nek ha avuto un forte riscontro di pubblico negli ultimi due anni. Non tutte le ciambelle riescono col buco ma i flop televisivi di Carlo Conti non si contano sulla punta delle dita, visto che sceglie accuratamente i programmi da condurre, privilegiando quelli scritti da lui con il suo team storico di autori, da Walter Santillo a Leopoldo Siano, fino a Ivana Sabatini.

Altri programmi degni di nota sono i live teatrali con Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni, che ogni volta riscuotono un ascolto altissimo e fanno (anche) breccia nel cuore di milioni di giovani. La loro amicizia, iniziata quasi quarant’anni fa, e rafforzata dal manager Fernando Capecchi, si protrae in privato come in pubblico, dove l’affinità è tangibile. Giorgio Panariello è da anni uno dei tre giurati fissi di Tale e Quale Show mentre per il regista toscano de Il Ciclone e Una moglie bellissima non mancano inviti mirati nelle varie trasmissioni del buon Conti.