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Caso Denise Pipitone, la procura di Marsala torna a indagare su probabili depistaggi

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La procura di Marsala ha deciso di tornare a indagare sulla scomparsa di Denise Pipitone, per capire se vi siano stati depistaggi nell'inchiesta.

La procura della Repubblica di Marsala ha deciso di tornare a indagare in merito alla scomparsa di Denise Pipitone, avvenuta il 1 settembre del 2004. I magistrati cercheranno infatti di capire se vi siano stati depistaggi o errori nel corso dell’inchiesta, anche alla luce dei colpi di scena succedutisi nei giorni scorsi a parte a partire dal caso della ragazza russa inizialmente sospettata di essere Denise.

Denise Pipitone, la procura riapre le indagini

Proprio nella giornata del 3 maggio è stata ascoltata in merito alle nuove indagini l’ex pm Maria Angioni, ora giudice a Sassari. Angioni, che all’epoca indagò sul caso della scomparsa di Denise, è stata sentita in quanto persona informata dei fatti anche sulla base delle dichiarazioni effettuate da quest’ultima negli ultimi giorni, nelle quali aveva affermato di avere avuto in passato il sospetto di fughe di notizie sull’inchiesta e in particolare che le persone intercettate fossero state informate che i loro telefoni erano stati messi sotto controllo.

Nel corso della trasmissione televisiva Chi l’ha visto inoltre, erano emerse due nuove intercettazioni telefoniche che potrebbero fornire ulteriori indizi in merito alla scomparsa della bambina. Gli agenti della Polizia e dei Carabinieri infatti erano convinti di aver visitato la casa di Anna Corona (prima moglie del padre di Denise, Piero Pulizzi), quando in realtà avevano ispezionato un’altra casa diversa da quella della donna.

Denise Pipitone, procura riapre indagini: le parole della madre

Sempre nella trasmissione la madre di Denise, Piera Maggio, ha dichiarato in collegamento che: “In tutta questa storia ci sono state solo lacune e depistaggi, che col tempo non sono state chiarite ma sono addirittura diventate più oscure. Ho saputo della scomparsa di Denise alle 12.30 e sono arrivata a casa poco dopo, trovando già le forze dell’ordine sotto casa. […] In questa storia ci sono incompetenze da parte degli inquirenti, ma anche tantissimi depistaggi, che non hanno permesso di ritrovare mia figlia. Lo dico con forza da anni”.

Denise Pipitone, procura riapre indagini: parla il legale di Piera Maggio

Nel frattempo l’avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, ha dichiarato: “La signora Lo Cicero, madre di Anna Corona, ha spiegato di aver ricevuto una telefonata dalla figlia che le diceva di tornare a casa perché era successo qualcosa. Abbiamo seguito i tabulati telefonici, c’è una sola telefonata che viene ricevuta da quell’utenza e abbiamo individuato via Rieti”.