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Caso Robinho: l'Italia chiede al Brasile l'esecuzione della pena

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L'Italia ha chiesto al Brasile l'esecuzione della pena per Robinho. La richiesta di estradizione è stata già respinta.

L’Italia ha formalmente chiesto al Brasile l’esecuzione della pena ai danni di Robinho, ex calciatore del Milan. La richiesta è stata inoltrata del ministero della Giustizia, ma al momento non è chiara la posizione del governo brasiliano.

Caso Robinho: l’Italia chiede al Brasile l’esecuzione della pena

I fatti risalgono al 22 gennaio 2013, quando Robinho giocava nel Milan. Insieme ad un amico chiamato Ricardo Falco, ha stuprato una giovane ragazza albanese. Ad indagare sulla vicenda e a condannare il calciatore è stato il Tribunale di Milano, che il 23 novembre 2017 ha emesso la sentenza nei confronti dell’ex calciatore rossonero. Robinho è stato condannato a 9 anni di carcere per stupro.

La richiesta del ministro Nordio

Robinho si trova in Brasile e il governo italiano teme che lo Stato sudamericano non faccia scontare la pena al calciatore in una prigione. A tal proposito il ministro della Giustizia Carlo Nordio, attraverso i canali diplomatici, ha chiesto “che il caso sia sottoposto alla competente autorità giudiziaria brasiliana affinché autorizzi, ai sensi della legge brasiliana, l’esecuzione della pena di nove anni di reclusione inflitta a Robson de Souza (vero nome di Robinho) dalla sentenza del Tribunale di Milano del 23 novembre 2017, passata in giudicato il 19 gennaio 2013″.

Respinta la richiesta di estradizione

Un’ulteriore richiesta fatta dal governo italiano a quello brasiliano è stata quella di estradare Robinho. La costituzione brasiliana prevede però il divieto di estaradizione dei propri cittadini. Il governo brasiliano dunque non ha potuto far altro che respingere la richiesta di estradizione.