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Vertice del centrodestra alla Camera, premier: “Lo sceglierà chi avrà più voti”

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Vertice del centrodestra alla Camera: I leader si sono riuniti nella sala Salvadori per discutere il futuro della coalizione in vista delle prossime elezioni.

Si è concluso il vertice del centrodestra alla Camera, nella sala Salvadori del gruppo della Lega, . In occasione dell’incontro, fissato alle ore 17:00, i big dei tre partiti hanno trovato un accordo su questioni come la premiership in caso di vittoria alle elezioni del 25 settembre e i colleghi uninominali e hanno rinsaldato il patto di unità della coalizione.

Centrodestra, in corso il vertice alla Camera: “Clima ottimo tra i leader della coalizione”

Il clima al vertice del centrodestra sarebbe “ottimo”, secondo quanto rivelato da alcune fonti presenti all’incontro. I tre leader di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia si sono riuniti nel pomeriggio di mercoledì 27 luglio a distanza di 71 giorni dall’ultimo meeting organizzato ad Arcore lo scorso 17 maggio. La riunione ad Arcore si è conclusa con screzi sulle amministrative e non si esclude che dissapori analoghi possano verificarsi anche nel corso del vertice alla Camera. Uno dei temi più difficili che la coalizione deve affrontare, infatti, è quello della premiership. Giorgia Meloni, infatti, è determinata a riaffermare il principio sulla regola che il candidato premier lo debba stabilire il partito che riceve più voti tra quelli presenti in coalizione. A proposito della discussione, pare che il leader di FI, Silvio Berlusconi, abbia asserito che la questione rappresenti “un tema che non mi appassiona”.

Insieme ai tre big del centrodestra, sono presenti il coordinatore Antonio Tajani e la senatrice Licia Ronzulli, per Forza Italia; il capodelegazione Giancarlo Giorgetti e il senatore Roberto Calderoli per la Lega; e il senatore Ignazio La Russa, per Fratelli d’Italia. Invitati, poi, anche il presidente di Noi con l’Italia, Maurizio Lupi; il presidente Antonio De Poli per l’Udc e il portavoce Antonio Saccone; e il presidente di Coraggio Italia, Luigi Brugnaro.

Leadership e seggi

In merito all’incontro, il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani ha smentito le voci che alludono alla scelta del candidato premier durante la riunione. Tajani, smontando le ambizioni della leader di FdI, ha dichiarto: “Serve una squadra, non un uomo o una donna sola al comando”.

Gli fa eco Salvini che, in più di una circostanza, ha ripetuto che sarà “chi prende un voto in più a scegliere, vincere e governare”.

Anche Maurizio Lupi, che a Napoli ha presentato il nuovo simbolo del suo gruppo politico, ha affermato: “Le regole ci sono da 30 anni. Quello della leadership è un falso problema”.

La scelta della leadership, tuttavia, non sembra l’unico obiettivo di Giorgia Meloni che, invece, ambisce a ottenere un’ampia porzione di seggi. La leader di Fratelli d’Italia mira ad accaparrarsi la maggioranza dei seggi in caso di vittoria ma il progetto non trova il benestare di Berlusconi e Salvini.

Berlusconi, Salvini e Ronzulli lasciano il vertice

Nella serata di mercoledì 27 luglio, un primo gruppo dei partecipanti alla riunione di centrodestra ha lasciato la Camera. I primi a uscire da Montecitorio sono stati Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Licia Ronzulli. La senatrice di FI ha commentato l’incontro limitandosi ad affermare che “è andato bene”.

“C’è sempre un accordo, si troverà un accordo”, ha detto invece il leader di FI a chi gli ha chiesto se è stata trovata un’intesa sulla premiership. A proposito della paura di perdere elettori proponendo Giorgia Meloni premier, invece, Berlusconi ha affermato: “No, assolutamente non abbiamo mai detto nulla di questo tipo“.

Nel corso del vertice, invece, il Cavaliere avrebbe sottolineato: “Siamo tutti indispensabili per vincere. Bisogna costruire le basi per un governo solido che duri 5 anni”.

Intanto, mentre insieme alla senatrice Ronzulli e a Berlusconi anche Salvini lasciava la Camera per festeggiare il compleanno della compagna, Giorgia Meloni discuteva di seggi e regionali con i delegati delle altre fazioni politiche.

Vertice del centrodestra alla Camera, premier: “Lo sceglierà chi avrà più voti”

Al termine del vertice di centrodestra, lasciando Montecitorio, il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, ha ribadito: “Il centrodestra è unito e ci candidiamo a governare il Paese”.

C’è l’accordo sui collegi. È l’algoritmo del buon senso”, ha riferito il senatore della Lega Roberto Calderoli commentando le modalità con le quali si è deciso di suddividere i collegi tra i partiti all’incontro. “Chi avrà preso più voti esprimerà il candidato premier. La coalizione è unità, c’è unitarietà anche sul collegio estero, sul programma e sui collegi uninominali, è durato qualche ora ma spesa bene”, ha precisato Calderoli.

Il vicesegretario della Lega, Giancarlo Giorgetti, invece, uscendo dalla Camera, ha svelato: “È stata miracolosamente trovata la quadra. Abbiamo trovato accordo sul metodo”.

Collegi uninominali

Nel corso del vertice del centrodestra, non è stata trovata solo l’intesa sul premier che ha di fatto confermato la linea già adottata nel 2018. I partiti, infatti, si presenteranno singolarmente con i propri simboli: il gruppo politico che otterrà più voti nella coalizione, poi, sceglierà il premier.

A questo proposito, il centrodestra ha annunciato: “I leader del centrodestra hanno raggiunto pieno accordo e avviato il lavoro con l’obiettivo di vincere le prossime elezioni e costruire un governo stabile e coeso, con un programma condiviso e innovativo. La coalizione proporrà quale premier l’esponente indicato da chi avrà preso più voti”.

Accordo anche sui 221 collegi uninominali: l’intesa relativa alla distribuzione dei collegi si baserà sulla selezione dei candidati più competitivi in associazione al consenso dei cittadini ai partiti. Nella nota ufficiale diffusa dal centrodestra, infatti, si legge: “È stata trovata intesa per correre insieme nei 221 collegi uninominali selezionando i candidati più competitivi in base al consenso attribuito ai partiti. Si presenterà una lista unica nelle circoscrizioni estere e ha istituito il tavolo del programma che si insedierà nelle prossime ore”.

In numeri, Fratelli d’Italia ha ottenuto 98 seggi, la Lega 70, Forza Italia con l’Udc 42 e, infine, Noi con l’Italia insieme a Coraggio Italia 11.