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Cirinnà attacca Letta e il congresso farsa del Pd: “Hai già preparato tutto, ti voterò contro”

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L’ex senatrice del Pd Monica Cirinnà si è scagliata contro Letta e il “congresso farsa” convocato dal segretario dem dopo le elezioni politiche.

L’ex senatrice del Pd Monica Cirinnà si è scagliata contro Letta e il “congresso farsa” convocato dal segretario dem all’indomani delle elezioni politiche dello scorso 25 settembre.

Cirinnà attacca Letta e il congresso farsa del Pd: “Hai già preparato tutto”

Ha scritto un lungo post polemico su Facebook l’ex senatrice dem Monica Cirinnà esclusa dal Parlamento dopo le politiche del 25 settembre. Con il suo post, ha contestato l’operato del segretario del Partito Democratico Enrico Letta durante la campagna elettorale che si è conclusa con la sconfitta della coalizione di centrosinistra e all’ormai imminente disfacimento del partito.

“Caro Segretario Enrico Letta, ricevo da semplice iscritta la tua lettera”, ha esordito la Cirinnà. “Faccio parte della direzione nazionale del Pd, organo che tu hai convocato per il 6 ottobre. Si prospetta una direzione nella quale, alla luce della tua lettera, tutto è già pronto, impacchettato e approvato dalle correnti, vista la batteria di agenzie in tuo supporto che stanno uscendo in queste ore. In tutta onestà, penso che questo sia un approccio del tutto sbagliato”.

L’ex senatrice si è poi scagliata contro la decisione di Letta di convocare il Congresso all’indomani delle politiche: “La tua proposta è una frettolosa ripartenza, che mette da parte l’analisi e l’ammissione degli errori. Da anni ci sottraiamo dall’agire il nostro conflitto interno, sedato ai vertici sempre e solo con un meticoloso uso del metodo Cencelli tra correnti e, invece, cresciuto costantemente tra la nostra gente, ignorata e relegata all’impossibilità di contare e farsi sentire”.

Cirinnà: “Dubito che in direzione ci sia un confronto vero, ti voterò contro”

La Cirinnà, poi, ha concluso il suo post affermando: “Chiudo dicendoti che il 6 ottobre sarò in direzione. Ma poiché dubito che sarà un confronto vero, salvo meravigliose sorprese, ti anticipo qui i miei pensieri e, ovviamente, ti annuncio il mio voto contrario. Ci sono altre strade possibili per rinnovare e, forse, per rinascere. Ma ci vuole, prima di tutto, un’ammissione di responsabilità e un passo indietro di tutti i dirigenti apicali. E poi luoghi veri, con tante assemblee aperte, per discutere davvero senza pregiudizi e senza soluzioni già pronte e sottoposte, come accadrà il 6 ottobre, al prendere o lasciare”.