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Clizia Incorvaia confessa il suo dolore a La Volta Buona: "È una ferita ancora aperta"

Clizia Incorvaia

Clizia Incorvaia ricorda il gesto di Eleonora Giorgi per il nipotino Gabriele e parla del dolore per la sua perdita a La Volta Buona.

Il Natale segna spesso momenti di gioia e condivisione, ma per chi ha perso una persona cara può trasformarsi in un’occasione di dolore e ricordo. Clizia Incorvaia, affrontando il primo Natale senza la suocera Eleonora Giorgi, ci mostra come memoria e affetto possano diventare strumenti per custodire chi non c’è più.

L’amore che attraversa il tempo: Eleonora Giorgi e i regali destinati a Gabriele

Nonostante il dolore, Clizia sente il bisogno di preservare i gesti e le tradizioni lasciate dalla suocera. Ha deciso di organizzare, il 18 dicembre, una cena natalizia che lo scorso anno aveva condiviso proprio con Eleonora: un appuntamento che quest’anno assume un significato quasi rituale. “Tutti riuniti, perché so che lei sarebbe contenta e sarà lì con noi, voglio mantenere vivo tutto. Del resto lei mi aveva dato le redini della famiglia, glielo devo”, racconta, sottolineando il desiderio di portare avanti l’eredità affettiva dell’attrice.

Tra i ricordi più dolci, Clizia evoca il regalo pensato per il nipotino Gabriele: “Mi diceva: ogni Natale fai trovare il mio regalo a Gabriele, con un pensiero scritto, fino ai 18 anni, così manteniamo il nostro rapporto. Lei ci ha strappato questa promessa”.

È un’immagine di amore che supera il tempo e la morte, un legame che continua a vivere nel cuore della famiglia.

Clizia Incorvaia scoppia a piangere a La Volta Buona: “È una ferita ancora aperta”

Clizia Incorvaia cerca di mantenere la calma, ma la commozione prende il sopravvento durante la sua ospitata a La Volta Buona. Il ricordo della suocera, Eleonora Giorgi, madre del marito Paolo Ciavarro, continua a pesare profondamente ogni giorno. Osservando le immagini che scorrono sullo schermo dello studio, la siciliana rivive frammenti di momenti condivisi, mentre scendono le lacrime.

Sarà un Natale diverso, il primo senza mia suocera”, confida a Caterina Balivo, lasciando emergere la fragilità di un vuoto ancora troppo grande da colmare. Ogni parola sembra un passo delicato su una ferita aperta: “È una ferita ancora aperta e rimarrà sempre così”.