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Come si scrive rinquorare o rincuorare?

887 N Come sis crive

Il modo corretto per scrivere il termine che significa incoraggiare e rinfrancare è “rincuorare” perché il termine deriva dalla parola “cuore” che a sua volta rappresenta un’eccezione della lingua italiana. Il suono, infatti, della combinazione di lettere “CU” e “QU”, in ital...

887 N Come sis crive

Il modo corretto per scrivere il termine che significa incoraggiare e rinfrancare è “rincuorare” perché il termine deriva dalla parola “cuore” che a sua volta rappresenta un’eccezione della lingua italiana. Il suono, infatti, della combinazione di lettere “CU” e “QU”, in italiano, è lo stesso, ma la grammatica prevede regole precise per determinare quando impiegare “CU” e quando “QU” senza farsi cogliere dai dubbi. Le regole sono le seguenti:

  1. La lettera “Q” è sempre seguita dalla “u” e da un’altra vocale (mai da consonante), per cui si potrà comporre solo con le seguenti sillabe: qua, que, qui, quo come in quadro, quaderno, Quaresima, quesito, colloquio e così via;
  2. all’inizio di una parola si usa sempre la forma “QU”, escluse le uniche 5 parole che fanno eccezione a questa regola (cui, cuocere, cuore, cuoco, cuoio);
  3. la grafia corretta è “CU” se dopo la vocale “u” c’è una consonante (cura, cucina, cugina…) ad eccezione di termini come proficuo, cospicuo, scuoiare, arcuato, scuola, percuotere, scuotere, promiscuo, riscuotere, circuito, acuire, innocuo, evacuare;
  4. si scrivono con “CQU”:
    1. la parola acqua e tutti i suoi derivati (acquolina, acquazzone, acquario, acquedotto, risciacquare…);
    2. il verbo acquistare;
    3. la prima e la terza persona singolare nonché la terza persona plurale del passato remoto dei verbi piacere, tacere, giacere, nascere, nuocere (io nacqui, egli nacque, essi nacquero, io tacqui, egli tacque, essi tacquero, io piacqui, egli piacque, essi piacquero, io giacqui, egli giacque, essi giacquero, io nocqui, egli nocque, essi nocquero).