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Confessa il killer di Giaveno: “Non sopportavo il suo cane, per questo l’ho ucciso”

Il killer di Giaveno ha confessato

Il killer di Giaveno, Marco Gilioli, ha confessato l'omicidio di Emilio Mazzoleni, trovato morto insieme al suo cane.

Il killer di Giaveno ha confessato. Marco Gilioli ha ammesso di aver ucciso Emilio Mazzoleni, 71enne trovato morto insieme al suo cane.

Confessa il killer di Giaveno: “Non sopportavo il suo cane, per questo l’ho ucciso”

Marco Gilioli ha confessato l’omicidio di Emilio Mazzoleni, 71enne trovato morto insieme al suo cane. “Sento il dovere di dire la verità, mi voglio liberare di un peso” ha dichiarato l’uomo, che ha ucciso a sediate il vicino di casa. “Ho sentito delle voci che mi dicevano di uccidere” ha dichiarato Marco Gilioli durante l’udienza di convalida del fermo. Il 35enne ha preso una sedia di legno e l’ha usata per uccidere il vicino di casa di 71 anni, poi ha sgozzato Pluto, l’amato cagnolino della vittima. In seguito ha piazzato tutto intorno alla casa delle copie di “Relatività perfetta”, suo delirante saggio di 55 pagine.

Fin da subito il movente è stato attribuito alla sua schizofrenia, per cui era in cura da tempo al Centro di salute mentale di Giaveno. “Faceva paura a tutti, avevamo detto a Emilio di fare attenzione e di avvisare le istituzioni. Il problema è che quel ragazzo aveva smesso di curarsi e di prendere le sue medicine. Lo si vedeva dalle frasi dai comportamenti che aveva: aveva smesso di dare del tu ed era tornato al lei, per esempio. Si metteva in mutande e tagliava gli alberi, che poi faceva a pezzi e impilava in modo maniacale nella legnaia accanto all’appartamento. Tagliava anche le piante di Emilio, che gli aveva semplicemente detto di non farlo più” hanno dichiarato i vicini. “Ho il diavolo in me, mi sto curando da solo per diventare quello che sono davvero” aveva dichiarato il killer alla vittima e ad altri vicini, pochi giorni prima dell’omicidio.

Killer di Giaveno: l’omicidio e i problemi psichiatrici

L’ipotesi dell’interruzione delle cure trova riscontro nelle parole del legale Giorgio Papotti, che assiste il killer. “Il mio assistito ha voluto parlare davanti al giudice anche per togliersi un peso, ora che si sente meglio grazie ai farmaci che sta prendendo in carcere. Ma le sue parole sono sempre dei deliri, resta comunque una persona con una grave malattia: questa è una storia triste per tutti. Le famiglie distrutte sono due” ha dichiarato l’avvocato. I vicini, però, ipotizzano che Gilioli serbasse già rancore per Mazzoleni da tempo. “Non ci sono mai stati litigi fra i due, a differenza di come si è detto inizialmente. Emilio era una persona buona, solare e sempre allegra. Però aveva chiamato i carabinieri quella volta in cui Marco aveva preso a pugni e minacciato suo padre: ‘Se torni, ti ammazzo’ gli aveva detto. Probabilmente non ha mai perdonato quella “intromissione” e covava rancore da allora. È una tragedia annunciata, diventata un omicidio premeditato” hanno dichiarato gli abitanti del paese.