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USA 2024, Cornel West si candida alla presidenza: porterà via voti decisivi a Biden?

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Cornel West rappresenterà un aiuto indiretto a Trump? In ogni caso sarà un valore aggiunto al dibattito politico ormai concentrato su temi contingenti

Considerato uno degli intellettuali più brillanti degli Stati Uniti, Cornel West potrebbe intercettare una componente del voto progressista e rappresentare un problema serio per Biden.

Cornel West punta alla nomination del Green Party

Nel duello, che si preannuncia senza esclusione di colpi, tra Biden e Trump nelle elezioni alla Casa Bianca, si fa strada la particolare figura di Cornel West che potrebbe rappresentare un problema per l’attuale Presidente degli Stati Uniti. Si tratta di Cornel West, il filosofo e intellettuale attivista afroamericano che dopo aver annunciato un mese fa di voler correre con il ‘People’s Party’ (una piccola formazione di sinistra radicale), punta alla nomination del Green Party (il partito ecologista italiano fondato nel 2011).

Un favore indiretto a Trump o un valore aggiunto al dibattito politico?

Secondo alcuni commentatori politici americani, se il settantenne West riuscisse ad ottenere la nomination, potrebbe intercettare una componente degli elettori progressisti al voto. Per alcuni, si tratterebbe in questo caso di un favore indiretto a Trump, dato che avrebbe poche possibilità di diventare Presidente. Per altri, potrebbe comunque portare all’attenzione dei media temi che sembrano ormai scomparsi dal dibattito politico, ancorato alle questioni contingenti della guerra in Ucraina e dell’inflazione.

Qualcosa di simile a quanto avvenuto nel 2016 quando Jill Stein, sottrasse voti deicisivi a Hillary Clinton nella sua corsa alle Presidenziali contro Trump.

Filosofo impegnato nello sfruttamento delle minoranze

La formazione di Cornel West infatti, risulterebbe particolarmente gradita a una parte dell’elettorato progressista, non solo grazie alla sua carriera accademica – ha insegnato a Harvard, Yale e Princeton – ma anche come autore di bestseller come Race Matters (1992) – noto per la sua descrizione del razzismo sistemico – e il suo impegno di cittadino contro il ‘capitalismo predatorio’ e alle forme post-coloniali di sfruttamento di lavoratori, migranti, e in generale, delle minoranze.