Un abito da cocktail si indossa nelle occasioni semiformali. Esperte di moda come Coco Chanel hanno detto che ogni donna dovrebbe averne uno per completare il proprio guardaroba.
Storia
Il leggendario stilista francese Christian Dior coniò il termine “abito da cocktail” alle fine degli anni ’40, spingendo molti produttori a creare un semplice ma elegante abito nero, spesso considerato da pomeriggio. L’abitino nero divenne presto popolare nel cinema hoolywoodiano, dove molte donne fatali lo indossavano con grande successo.
Identificazione
Un abito da cocktail è inteso come durevole e versatile. Dovrebbe essere meno costoso di un abito da sera e di solito è nero o di colore neutro con decorazioni minime.
Lunghezza
La lunghezza è una delle caratteristiche identificative dell’abito da cocktail. Sebbene oscilli, molti di questi abiti possono essere leggermente sopra il ginocchio o arrivare alle caviglie.
Concetti sbagliati
L’abito da cocktail e il cosidetto abito da tè, non sono la stessa cosa. La lunghezza dell’abito da tè è cinque centimetri sopra la caviglia.
Referenze famose
Negli anni ’60, Audrey Hepburn rese famoso l’abito da cocktail con il suo indimenticabile look nel film “Colazione da Tiffany”. Interpretò il personaggio Holly Golightly indossando un semplice abito nero completato da perle.