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Covid, il Giappone è pronto a proclamare lo stato di emergenza a Tokyo, Osaka e Hyogo

Covid-19 in aumentano nel Giappone, la situazione

L’aumento dei casi di Covid-19 in Giappone preoccupa il Paese del Sol Levante. Non si esclude a breve lo stato di emergenza per diverse zone.

Peggiora la situazione del Covid-19 in alcune zone del Giappone ed è per questo che il governo sta pensando di dichiarare lo stato di emergenza: sarebbe la terza volta dall’inizio della pandemia. Attualmente i casi superano le mille unità giornaliere a Osaka, 700 circa a Tokyo. Proprio per questo, di conseguenza, si sta pensando ad adeguate contromisure.

Covid-19 in Giappone, la situazione

Nelle prefetture di Hyogo, Osaka e Tokyo si stanno valutando nuovi provvedimenti maggiormente restrittivi. L’idea è quella di chiudere diverse attività commerciali e anche i luoghi d’intrattenimento. Nell’occhio del ciclone vi sarebbero bar, parchi a tema, ristoranti e centri commerciali. La decisione dovrebbe giungere a breve, lo stato di emergenza potrebbe durare fino a 30 giorni

Come vanno le cose nel Paese 

Yoshihilde Suga, in qualità di primo ministro, ha annunciato di voler riflettere sulla questione delle misure. Attualmente sono diversi i dipartimenti che hanno già stabilito la chiusura anticipata di bar e ristoranti.

Intanto si avvicinano i giochi olimpici di Tokyo 2021, ma è ancora alto l’allarme per i casi di Covid-19 in tutto il mondo. Nel Giappone, inoltre, si sta diffondendo una variante alquanto contagiosa, da qui l’idea di una vaccinazione degli atleti olimpici e paralimipici. L’idea, infatti, sarebbe quella di vaccinare subito tutti i professionisti/partecipanti delle olimpiadi, ancor prima degli anziani e anche dei soggetti fragili. La notizia è stata diffusa dall’agenzia stampa Kyoto, scatenando tantissime polemiche visto la lentezza della campagna vaccinale.

Non mancano le polemiche 

I giochi olimpici di Tokyo, a meno di problemi dell’ultimo minuto, dovrebbero partire il prossimo 23 luglio. Nel Paese del Sol Levante molti contestano la possibile scelta di vaccinare gli atleti, con tanto di precedenza su categorie a rischio come anziani e soggetti fragili. Anche in questo senso si attendono a breve delle novità, in un senso o nell’altro.