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Covid, Vaia: “Basta con i bollettini giornalieri”. La proposta del direttore dello Spallanzani trova consensi

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Il direttore dell’Istituto Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, mette al mando i bollettini giornalieri sulla pandemia Covid e incontra consensi.

Il direttore dell’Istituto Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, ha proposto di dire addio ai bollettini giornalieri sull’andamento della pandemia Covid, raccogliendo un vasto numero di consensi tra i colleghi.

Covid, Vaia: “Basta con i bollettini giornalieri”

Il bollettino quotidiano elaborato per monitorare l’andamento della pandemia Covid in Italia è stato una costante sin dall’inizio del 2020. Dall’autunno 2022, tuttavia, tra la crisi energetica e le elezioni politiche che hanno portato alla formazione di un nuovo governo, l’attenzione mediatica rivolta è andata via via scemando.

A proposito de bollettino giornaliero, è intervenuto il direttore dell’Istituto Spallanzani di Roma Francesco Vaia che, a Libero, ha dichiarato: “Sarebbe il caso di dire basta ai bollettini dei morti di Covid, dal momento che la curva dei casi indica che l’ondata sostenuta dalla variante Omicron Ba.5, predominante, è ancora in corso, ma non si assiste a un impatto significativo in termini di malattia grave. Nello stesso periodo dell’anno scorso, quando eravamo in piena ondata Delta, tutti gli indicatori di malattia grave (ospedalizzazioni, terapie intensive) erano più elevati. Non ci sono neppure segnali di forte pressione sulle strutture sanitarie, come in altri periodi della pandemia”.

L’immunologo, inoltre, ha aggiunto: “In questo momento non vi sono assolutamente elementi di allarme, con buona pace di chi continua a terrorizzare e a profetizzare sciagure, facendo un danno incalcolabile al Paese, soprattutto ai più giovani”.

Quando gli è stato chiesto cosa andrebbe fatto e se il bollettino debba essere modificato soprattutto rispetto al conteggio dei decessi, ha ammesso: “Non è semplice, ma dobbiamo provarci. Il bollettino quotidiano con quel tipo di dati, che oggi sono per forza di cose poco precisi nel delineare il quadro clinico reale, va eliminato. A cosa serve, siamo onesti, se non a mantenere quello stato di angoscia che tanti guasti ha procurato?”.

La proposta del direttore dello Spallanzani trova consensi

Alla domanda posta da Vaia, ha risposto l’epidemiologo e docente di Igiene all’Università del Salento Pier Luigi Lopalcoche ha concordato con il collega. “Sono d’accordo che divulgare il bollettino quotidiano Covid dei decessi ha poco senso. Una buona alternativa potrebbe essere la sola pubblicazione di un bollettino settimanale di tutti i dati”, ha detto.

A favore della pubblicazione settimanale. anche il direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti che all’Adrkronos Salute ha dichiarato: “Ora che arriva l’influenza che facciamo un bollettino con tutti i casi ogni giorno? Dobbiamo cambiare”.

Contrario, invece, Massimo Galli che ha dichiarato: “Sono assolutamente contrario all’eventuale cancellazione del bollettino quotidiano sui dati Covid. È giusto che ogni giorno sia data informazione di ciò che si registra, decessi compresi. Non vedo in modo positivo un atteggiamento ‘protettivo’ dell’opinione pubblica che, in questo modo, si presuppone composta da persone irresponsabili a cui celare le cose”.

Sul nodo della trasparenza dei dati, si è soffermato anche Walter Ricciardi. Il docente di Igiene all’Università Cattolica, infatti, ha precisato: “È una questione di comunicazione. La sorveglianza sanitaria e l’acquisizione dei dati sono fondamentali, così come la trasparenza dei dati che devono essere disponibili e accessibili per tutti. Ma il come comunicarli e spiegarli è una scelta del Governo e delle istituzioni. L’importante è che tutti gli attori coinvolti possano accedere alle informazioni”.

Allo stesso modo, anche l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato ha sottolineato che proprio l’accesso libero ai dati ha “consentito una grande adesione alla campagna vaccinale“.

Schillaci accoglierà la proposta di Vaia sul bollettino giornaliero sul Covid?

Sulla questione è intervenuto anche il responsabile per il Sud Italia della Fondazione per la medicina personalizzata, Mauro Minelli, che ha riassunto il problema nei seguenti termini: “Più volte, sorvolando sulle news quotidiane, mi son chiesto in questi ultimi mesi quanti mai fossero interessati ad approfondire nello specifico sequenze numeriche che oramai da tempo ci segnalano una presenza discreta della quale, in verità, nessuno sembra più occuparsi, quasi che ci fosse sempre appartenuta. Non mi pare che, allo stato attuale abbia più senso calcolare il tasso di letalità o conteggiare il numero dei decessi che, tra l’altro, è sempre più difficile imputare alla Covid in quanto tale o a qualche altra pre-esistente comorbidità delle vittime, tanto più in una fase recessiva dell’emergenza, senza più misure di protezione e tutele di prevenzione. Se proprio non se ne potesse fare a meno, potremmo riaggiornare l’informazione a cadenza settimanale per verificare se la situazione resta sotto controllo o lascia intravedere possibili recrudescenze dell’infezione su vasta scala, concentrandoci maggiormente su pratiche terapeutiche ed immunoprofilattiche più orientate e definite rispetto a quanto non si sia potuto fare in un passato emergenziale, comprensibilmente più compresso e congesto”.

Tuttavia, come sottolineato dall’assessore alla Sanità del Lazio D’Amato, “valutare la fattibilità di questo cambio compete al nuovo ministro della Salute”. Non resta che attendere, quindi, quali saranno le decisioni del neoministro della Salute Orazio Schillaci in materi pandemia e bollettino quotidiano.